Aprono un ristorante per ritornare alle origini, la sfida di tre giovani fratelli

Il ristorante Weidao.

Alle porte di Udine, a Pagnacco, tre giovani fratelli, Elen, Qiqi e William inaugurano il loro nuovo ristorante, “Weidao”, dove propongono una cucina cinese ricca di tradizioni e lontana dagli stereotipi della vecchia cucina cinese tramandata, per tutti questi anni, in Italia.

Il nome che, in cinese, significa “gusto” e “sapori” riflette le radici culturali dei proprietari. I tre imprenditori hanno alle spalle una famiglia di imprenditori nel settore ristorativo. In più di 30 anni di attività ha gestito una moltitudine di locali di cucina asiatica: cinese, giapponese, thailandese e adesso nuovamente cinese.

La ristorazione è sempre stata presente nella quotidianità dei fratelli perché hanno supportato i ristoranti di famiglia lavorando costantemente, nonostante le vite li abbia portati a vivere all’estero per diversi periodi della loro vita.

L’idea nata durante il Covid.

Il periodo in cui è nata l’idea di questo nuovo ristorante è quello del Covid-19. I cambiamenti dettati dal confinamento in casa hanno portato la famiglia a vivere a un ritmo meno frenetico, più lento rispetto ai tempi dettati dal lavoro. Così è stata spezzata una routine che difficilmente dava la possibilità ai componenti della famiglia di sedersi tutti insieme a tavola.

Applicando il mestiere nelle mura di casa, ha preso vita la convinzione che c’erano delle potenzialità gastronomiche inespresse. “Ci siamo resi conto che nei tanti giorni passati in casa durante il periodo di Covid-19, stavamo creando delle ricette che avrebbero potuto incontrare il gusto del pubblico locale”, racconta William.

“La nostra famiglia ha lavorato per tanti anni cercando di distinguersi, proponendo anche una cucina diversa da quella della nostra cultura. Abbiamo pensato che fosse arrivato il momento per invertire la rotta e dare risalto alla cucina di casa nostra, prima ancora di definirla cinese”, spiega Elen.

La proposta gastronomica.

“Weidao” non è il solito ristorante cinese. I tre proprietari portano a tavola una proposta gastronomica innovativa dettata da sapori tradizionali e casalinghi.

Non troverete piatti come, il riso alla cantonese o il pollo alle mandorle, “sono piatti che hanno fatto la storia nei ristoranti cinesi a vecchio stampo – afferma Qiqi –  vogliamo portare una varietà di sapori che abbiamo studiato a casa e che esaltano la ricchezza della gastronomia cinese”.

Il menù è l’unione di specialità fatte a mano e piatti della tradizione, tra sapori delicati e gusti decisi, troverete il piacere che vi farà scoprire un nuovo risvolto della Cina. Tra i piatti, si troveranno, i ravioli cinese, considerati un ricordo d’infanzia. I ravioli cinesi sono una ricetta tramandata dalla mamma ai tre fratelli e anche se, “i ravioli si trovano in molti ristoranti, la nostra versione è fatta rigorosamente a mano”, spiega William.

Un altro piatto che evoca ricordi e tradizioni sono le costine di maiale. “Vengono cotte con un metodo di brasatura a base di salsa di soia, che dona loro quel caratteristico colore caramellato,” racconta William.

Il sapore intenso e il sughetto che si forma durante la cottura rendono questo piatto irresistibile. “Una volta terminata la carne, il sughetto è perfetto per fare la scarpetta con il pane al vapore ed è, anche, un consiglio che diamo ai nostri clienti,” conclude William, rivelando come questa tradizione culinaria sia un’unione perfetta tra le sue radici cinesi e quelle italiane.

La struttura del menù divisa in: antipasti, primi, secondi e dolci è l’unico elemento di ispirazione occidentale. Una scelta per venire incontro alla clientela e per rendere più facile l’ordinazione. Nella cultura orientale, questa suddivisione non esiste perché i piatti vengono condivisi tutti in un’unica portata. Una modalità che viene consigliata dai proprietari a coloro che conoscono già questo costume cinese o a chi vuole sperimentare ed entrare nella cultura cinese completamente.