La pizzeria più buona è a Udine.
Il Friuli Venezia Giulia si fa valere anche in campo gastronomico e porta in alto l’onore della regione. Sì, perché è uscita l’edizione 2022 della guida Espresso “I ristoranti e i vini d’Italia” e i nomi della regione. Mentre tra le pizzerie brilla un locale di Udine: Tajo.
È il 2018 quando Federico Lodolo, 38 enne originario di Pertegada rileva l’ex Palazzo Upim per aprirci non una pizzeria qualsiasi ma una gourmet, per donare ai friulani non solo un trancio, ma un’esperienza. Lodolo è laureato in arte contemporanea e impara a fare la pizza a Roma, dai migliori pizzaioli, poi ritorna a casa, nel sua città, per dimostrare come lievitazione e arte non sono due concetti distanti, aprendo Tajo. La dimostrazione? È tutta qui, nel suo essersi guadagnato un posto nell’olimpo. E tutto in soli quattro anni.
Gli altri ristoranti premiati in Friuli.
Ma Tajo di Federico Lodolo non la sola attività enogastronomica del Friuli Venezia Giulia a guadagnarsi un posto nella guida dell’Espresso, anzi. Il massimo riconoscimento è andato ad Antonia Klugmann dell’Argine a Vencò. Cinque cappelli, così vengono votati i ristoranti dalla guida. Entra così nei punteggi migliori (assieme ad Ana Roš di Hisa Franko a Caporetto, a pochissimi chilometri dal confine con la Slovenia). Matteo Metullio e Davide De Pra dell’Harry’s piccolo di Trieste raggiungono per la prima volta i quattro cappelli, Emanuele Scarello con il suo “Agli Amici” di Godia riconferma i suoi quattro cappelli e ne aggiunge altri tre con il ristorante a Rovigno.
Importanti risultati anche nella categoria Premi speciali, in cui lo stesso Harry’s piccolo di Trieste ottiene con Kevin Fejzullai il premio Pasticceria dell’anno. Fabrizia Meroi del Laite di Sappada si aggiudica il premio speciale Chef dell’anno. Ma l’alta cucina cresce in modo diffuso e costante in regione, visti anche i 3 cappelli dell’Osteria Altran di Ruda e i 10 ristoranti che possono vantare 2 cappelli, dalla Torre di Spilimbergo al Vitello d’Oro di Udine, dalla trattoria Al Paradiso al Ferarut, dal Pedrocchino alla Darsena, da La Primula di San Quirino alla Chimera di Bacco di Trieste, dalla Tavernetta all’Androna di Grado a Boschet. Ma l’elenco non si esaurisce qui, altri 24 locali attraverso tutta la regione hanno ottenuto un cappello di riconoscimento per la qualità.