Le Pindulis non sono solo cibo: sono un pezzo di storia che racconta la vita dura ma orgogliosa delle genti del Canal del Ferro e della Val Canale. Consumate un tempo nei boschi durante il lavoro o durante le cene in famiglia, oggi rappresentano un legame con le radici culturali e culinarie delle valli friulane.
L’essenza di una tradizione secolare
Le Pindulis, carne essiccata di origine ovina o caprina, affumicata con bacche di ginepro e sapientemente stagionata, sono un esempio perfetto di come la semplicità possa trasformarsi in raffinatezza. Nate dall’esigenza di conservare la carne per i lunghi inverni montani, incarnano un equilibrio tra natura, tradizione e maestria artigianale.
Ogni fase della loro preparazione, tramandata di generazione in generazione, è un rituale che esalta i sapori autentici e preserva un legame profondo con il territorio. L’affumicatura con bacche di ginepro non è soltanto un metodo di conservazione, ma una firma olfattiva e gustativa che distingue le Pindulis, rendendole un prodotto unico nel panorama gastronomico italiano.
Dai boschi al piatto: il valore della cultura locale
Nelle tavole di oggi, le Pindulis sono un piccolo tesoro del Friuli che racchiude sapori e profumi capaci di evocare paesaggi innevati, fitti boschi di conifere e antichi casolari di pietra. Si prestano a essere gustate da sole, accompagnate da un buon di vino friulano, oppure come ingrediente d’eccezione in ricette che reinterpretano la cucina tradizionale.