Cartizze è il nome del Prosecco più desiderato e più raffinato sul mercato, realizzato in un luogo prezioso e particolare all’interno della famosa denominazione Conegliano Valdobbiadene DOCG Superiore.
Le colline che si trovano appena a nord est della cittadina di Valdobbiadene sono una delle zone viticole più antiche del Veneto. I vigneti qui hanno una storia antica quasi quanto il loro sfondo alpino composto dalle Dolomiti che si elevano a più di 3.000 metri e sono situate ad appena 35 chilometri dai vigneti del Prosecco. La vicinanza alle montagne crea un microclima particolare, caratterizzato da una stagione vegetativa fresca e da un clima alpino-continentale. La presenza del Mare Adriatico e della Laguna di Venezia situata a poca distanza in direzione sud aiuta a mitigare un po’ le temperature con le sue brezze che favoriscono la maturazione ideale dei grappoli del vitigno Glera.
Come tutti gli spumanti di questa DOCG, anche i vini Cartizze devono contenere almeno l’85% di uve Glera nella loro composizione. In questa rinomata collina la raccolta delle uve avviene a mano, per via della pendenza molto pronunciata che non permette l’uso di trattori. I vini Cartizze devono inoltre essere affinati per sei mesi prima della commercializzazione. La disciplinare della denominazione Conegliano Valdobbiadene DOCG dedica diversi paragrafi all’identificazione della zona precisa considerata come “Cartizze”. In breve, si tratta dell’area che si trova a nord del fiume Piave, a est del paese di Valdobbiadene e che si estende tra le frazioni di Santo Stefano, Saccol e San Pietro di Barbozza. In totale si tratta di 107 ettari di vigneti situati tra i 200 ed i 350 mt sul livello del mare.
Non tutti i produttori di Prosecco hanno un’etichetta Cartizze nella loro collezione; di fatto qui i proprietari di un appezzamento sono solo 140 e questa è oggi una delle regioni vinicole più care ed ambite d’Italia, con prezzi che per i terreni raggiungono 1,8 milioni di euro per ettaro in media. E pensare che nel secondo dopoguerra da qui emigravano centinaia di giovani per scappare dalla povertà e cercare di fare fortuna all’esterno. Oggi invece i giovani sono tornati a lavorare in vigna ed in cantina, spesso come rampolli di rinomate cantine come Bisol, Borgo Molino, Mionetto, Foss Marai ed Astoria.
La produzione di vino dal grand cru di Cartizze è una goccia rispetto alla produzione complessiva di Prosecco. Se nel 2020 si commercializzate la cifra record di 500 milioni di bottiglie di Prosecco ed oltre 90 milioni di bottiglie di Prosecco DOCG, le bottiglie di Prosecco Cartizze DOCG prodotte sono 1,2 milioni. Ciò che conta in questo caso è chiaramente la qualità, ed i tanti riconoscimenti che piovono ogni anno confermano la bontà dei vini prodotti da queste parti, che chiaramente hanno un prezzo più elevato rispetto al classico Prosecco e si aggira sui 18-22 euro. Per scovare l’offerta migliore di Cartizze in vista delle prossime celebrazioni natalizie ci si può dunque affidare al motore di ricerca Trovino che mette a confronto il prezzo proposto per una stessa etichetta da parte di decine di enoteche online, permettendo così di trovare sempre il prezzo più basso.
Cosa distingue un Cartizze da un altro Prosecco a livello di assaggio? Bisogna considerare che l’uva Glera da queste parti di solito viene vendemmiata una settimana più tardi rispetto alla maggior parte della denominazione del Prosecco. Si tratta dunque di un’uva più matura e più ricca che consente all’enologi di produrre un vino più complesso e pieno di sfumature. Il Prosecco Cartizze ha un corpo più definito, un sorso pulito, fresco, rotondo e piacevole. Il perlage è notevole, così come il colore giallo paglierino, mentre il bouquet aromatico propone una splendida combinazione di frutti come pera, albicocca e mela che accompagnano l’assaggio. Tra gli abbinamenti ideali di questo vino troviamo i piatti a base di pesce e frutti di mare, ma per via della sua natura dolce il Cartizze può essere stappato anche per il momento del dessert per accompagnare pasticceria secca e dolci a base di crema o una crostata di frutta. Insomma si tratta del vino perfetto per le grandi abbuffate di fine anno.