I nomi delle vie di Udine.
Le vie di Udine racchiudono storie, ricordi, episodi spesso testimoniate dalle targhe sulle facciate degli edifici o dal nome a cui sono intitolare le strade stesse. Nomi che spesso, a distanza di anni, possono risultare sconosciuti, nonostante abbiano segnato un passato glorioso e contribuito a rendere grande il nome della città.
Il nostro viaggio per ricostruire a chi sono intitolate le vie di Udine inizia dalla zona ospedale. D’altronde qual è il momento migliore per riscoprire i nomi nascosti della città se non proprio durante questo quasi lockdown? La zona dell’ospedale si affaccia sulla suggestiva Via Gino Pieri.
Chi era? In pochi se lo ricordano. Medico primario e partigiano dalle idee socialiste, entrò nel ’43 a far parte della Resistenza Friulana, aiutando in prima fila altri partigiani e alleati contro il regime nazifascista durante la seconda guerra mondiale. Sebbene non di origini friulane, prestò servizio all’Ospedale civile di Udine e fu una figura che tanto amò questa terra.
Proseguendo tra le vie intorno l’ospedale, un altro nome risuona curioso. È quello via Pompeo Caimo, cognome nobiliare, che fece il medico di professione nel Cinquecento. La sua dedizione e bravura andò oltre il territorio udinese e lavorò al servizio di numerosi cardinali della curia papale, vescovi e addirittura di Papa Gregorio XV.
Via Tina Modotti è dedicata ad una delle più grandi udinesi di fama internazionale. Fotografa di professione, vanta la presenza delle sue foto all’International Museum di New York e alla Biblioteca del congresso a Washington. La sua casa natale, in via Pracchiuso, è un museo sulla strada che presenta un murale commemorativo in diverse lingue, fra cui il friulano.
Sempre in zona c’è via Irene Da Spilimbergo, contessa, pittrice e poetessa friulana del ‘500. Di lei si racconta fosse una bambina prodigio nell’apprendimento delle arti, e tutte le sue opere in versi e prosa sono andate perdute. Alla National Gallery of Art di Washington si conserva un suo preziosissimo ritratto ad opera di Tiziano. Sullo sfondo del quadro è raffigurato un unicorno a simboleggiare la saggezza e la purezza di questa nobile donna spentasi all’età di soli ventuno anno a causa di una forte febbre.