Nuovi fondi per sostenere gli studenti che non possono essere in classe.
Chi vive situazioni di difficoltà ha diritto di usufruire, come tutti gli altri, di livelli di istruzione e di servizi improntati alla massima qualità. L’inclusione rappresenta un impegno fondamentale sia per le istituzioni che per tutte le componenti della comunità scolastica. Per questo nel pacchetto scuola appena approvato dalla Giunta sono state inserite risorse aggiuntive importanti per potenziare l’impiego dei docenti di sostegno e per incrementare gli organici destinati alle scuole in ospedale e alla didattica a domicilio.
A ricordarlo è l’assessore al Lavoro, formazione, istruzione, ricerca, università e famiglia Alessia Rosolen. Della misura complessiva di oltre 3 milioni di euro, stanziata dalla Regione per far fronte ad alcune criticità in avvio del nuovo anno scolastico, ammonta a 250mila euro il finanziamento per accrescere la dotazione oraria del personale docente di sostegno per il 2022-2023.
In tutta Italia, come è stato spiegato dall’assessore, continuano a mancare ancora migliaia di docenti di sostegno rispetto al reale fabbisogno. Con questo intervento si pongono gli istituti del Friuli Venezia Giulia nelle condizioni di attribuire ore eccedenti in particolare a quegli insegnanti forniti del titolo di specializzazione o di una pregressa esperienza in questo ambito particolarmente delicato. Per l’esponente della Giunta l’obiettivo è quello di migliorare l’inclusione scolastica, integrando l’assegnazione di ore in deroga da parte dell’Ufficio scolastico regionale.
Con un intervento analogo di 105mila euro, che si aggiunge a quello finanziato con fondi ministeriali, quest’anno in Friuli Venezia Giulia sarà possibile migliorare la didattica per gli alunni che si trovano in ospedale o costretti a casa.
Queste metodologie di insegnamento, che necessitano di docenti preparati e motivati, riescono a garantire agli alunni il diritto di studiare, conoscere e apprendere nonostante la malattia, come ha sottolineato l’assessore. È molto importante infatti che questi giovani e giovanissimi possano intraprendere un percorso cognitivo, emotivo e didattico in grado di preservare al meglio i legami con il proprio ambiente di vita scolastico.
Non è un caso – è stato rilevato dall’esponente della Giunta – che la scuola in ospedale e la didattica a domicilio siano da tempo riconosciute e apprezzate anche in ambito sanitario come parte integrante del percorso di cura. Come Amministrazione sulla scuola in ospedale abbiamo investito in docenti e sulla loro formazione a vantaggio di tutto il territorio del Friuli Venezia Giulia. Un’esperienza che ci colloca – è la conclusione dell’assessore – fra le Regioni maggiormente all’avanguardia a livello nazionale.