I dati raccolti nel registro dei tumori del Friuli Venezia Giulia.
Sono più di 279.000 le diagnosi di tumore documentate nel corso dei 25 anni di attività del Registro Tumori del Friuli Venezia Giulia. I dati, raccolti tra il 1998 e il 2023, sono stati presentati questa mattina a Udine, nella sede della Regione, nel corso di un convegno, occasione per illustrare anche la speciale pubblicazione che fotografa un quarto di secolo dell’Oncologia in FVG. Un percorso che ha visto impegnati migliaia di operatori sanitari di tutte le discipline e coinvolto – direttamente come pazienti o indirettamente come congiunti – quasi un cittadino su due.
La storia.
Il Registro è una struttura del Sistema Sanitario Regionale istituita nel 1998 per aumentare la dimensione e le potenzialità della pre-esistente raccolta dati attiva dagli Anni ’70 nell’ex provincia di Trieste. Con la sua estensione alla popolazione regionale, la gestione è stata presa in carico dagli epidemiologi del Centro di Riferimento Oncologico di Aviano, alla luce dell’esperienza maturata come IRCCS anche nell’ambito degli studi internazionali.
La raccolta e il controllo di qualità di tutte le informazioni oncologiche sono gestiti attraverso un processo misto, elettronico e manuale. Un software dedicato – messo a punto da Sanità Digitale, Insiel Spa e dall’Azienda regionale di Coordinamento per la Salute – raccoglie automaticamente dal Sistema informativo regionale, nel rispetto dei regolamenti sulla privacy, i dati legati a una malattia oncologica nei residenti in Friuli Venezia Giulia. Queste informazioni vengono poi controllate manualmente da personale specializzato del CRO di Aviano per completezza e accuratezza.
L’incidenza.
Se nei primi Anni ‘90 il Friuli Venezia Giulia era uno dei territori con la più alta incidenza di tumori – in larga parte per stili di vita nocivi, come il fumo e il consumo eccessivo di alcol – tra il 2015 e il 2019 il dato tra gli uomini (677 nuovi casi ogni 100.000 abitanti maschi) era inferiore a quello delle altre regioni del Nord (730 casi) e del Centro Italia (699 casi). Situazione particolarmente positiva per il cancro del polmone, con 79 nuovi casi/annui per 100.000 uomini contro una media di 107 al Nord, 100 al Centro e 103 al Sud.
Il miglioramento, nel corso degli anni, si nota anche per le donne, sebbene l’incidenza in FVG risulti ancora la più alta d’Italia, con 677 nuovi casi ogni 100.000 abitanti femmine a fronte dei 509 al Nord, 482 al Centro e 424 al Sud. Pesa, in particolare, l’alta frequenza dei tumori della mammella, del polmone e del melanoma cutaneo. Per queste due ultime neoplasie, si segnalano, però, sostanziali differenze su base territoriale, con numeri significativamente più alti nelle ex province di Gorizia e Trieste, legati a stili di vita quali il fumo e l’esposizione ai raggi solari.
L’incidenza dei tumori del colon-retto tra i cittadini (uomini e donne) del Friuli Venezia Giulia risulta inferiore a quella delle altre aree italiane, incluso il Meridione, anche grazie alla partecipazione allo specifico screening offerto gratuitamente alla popolazione.
Impatto della pandemia da COVID-19: Nel 2020, primo anno di pandemia da COVID-19, il numero di nuove diagnosi di tumori in Friuli Venezia Giulia è risultato inferiore del 10,5% negli uomini e del 6,2% nelle donne rispetto a quanto osservato nel periodo pre-pandemico 2015-2019. Le differenze d’incidenza tra il periodo pre-pandemico e il 2020 mettono in evidenza, tra gli uomini, una netta diminuzione del tumore della prostata (da 954 a 884 casi annui), del colon-retto (da 518 a 465), e del tumore del polmone (da 536 a 501). Diminuzioni simili sono state riscontrate tra le donne, per esempio per il tumore della mammella (da 1317 casi annui a 1283), per il tumore del colon-retto (da 449 a 415) e del pancreas (da 185 a 167). Nei prossimi anni si valuteranno le ripercussioni sulla prognosi oncologica dell’impatto della pandemia.
La sopravvivenza.
In questo quarto di secolo, le percentuali di sopravvivenza a cinque anni dalla diagnosi sono aumentate per tutti i tumori registrati in FVG: si è passati dal 55,8% al 67,5% nelle donne e dal 46,9% al 61,3% negli uomini. La grande eterogeneità delle forme tumorali si riflette nei dati: si va dal 90% circa nei casi di cancro a mammella, prostata, tiroide, melanoma e linfoma di Hodgkin, fino a meno del 25% per i tumori che colpiscono sistema nervoso centrale, polmone, esofago, mesotelioma e pancreas.
La sopravvivenza nella nostra regione risulta, in generale, sovrapponibile o leggermente superiore a quella osservata nelle altre aree d’Italia. Vantaggi di alcuni punti percentuali sono emersi in entrambi i sessi per tutti i tumori (esclusi quelli della cute non melanomi). In particolare, nelle donne, i numeri sono migliori per tumori della mammella, melanoma, cancro del colon-retto e linfomi non-Hodgkin, mentre, tra gli uomini, per i tumori della vescica. Trattandosi di patologie frequenti, questo dato si traduce in molti anni di vita guadagnati. Solo per alcune sedi – endometrio nelle donne, colon-retto e leucemie negli uomini – la sopravvivenza a cinque anni dalla diagnosi è risultata di poco inferiore alla media nazionale.
La speranza di guarigione.
I fondamentali passi avanti compiuti in ambito oncologico, con una terapia sempre più su misura per ogni paziente, hanno consentito un sensibile aumento del numero di persone viventi dopo una diagnosi di tumore. Nel 2022, è stato stimato fossero circa 86.000 in FVG, 47.708 donne e 38.482 uomini. Tra loro, almeno 30.000 possono considerarsi guariti, dal momento che presentano la stessa attesa di vita delle persone dello stesso sesso ed età che non si sono ammalate di tumore. Le stime statistiche disponibili suggeriscono che, in Friuli Venezia Giulia, il 52% delle donne e il 39% degli uomini potranno guarire dopo una diagnosi tumorale.
Numero di uomini e donne residenti in Friuli Venezia Giulia viventi dopo diagnosi di tumore al 01.01.2022. Registro tumori del Friuli Venezia Giulia, 2023.
Un bilancio.
Il bilancio dei primi 25 anni del Registro, insomma, presenta molte luci – diminuzione dell’incidenza, migliore sopravvivenza, effetto della prevenzione anti-fumo negli uomini e degli screening sulla popolazione generale – e alcune ombre, in particolare rispetto al tumore al polmone e al fumo nelle donne, al melanoma e all’esposizione solare in entrambi i sessi. Il convegno, grazie anche alla tavola rotonda tra i professionisti del Sistema sanitario regionale, ha permesso un’attenta riflessione sul futuro dell’Oncologia, partendo dalla lezione del passato e dalle riflessioni dei clinici sui dati raccolti in questo quarto di secolo di registrazione.
Le dichiarazioni dell’assessore Riccardi.
“Grazie alla ricerca e alle nuove sperimentazioni, allo sforzo, alla straordinaria competenza, alla passione e all’abnegazione dei professionisti della salute e dei ricercatori, gli uomini e le donne, e purtroppo anche i bambini e le bambine malati, oggi possono fare affidamento su cure sempre più all’avanguardia, nella lotta a un male contro il quale abbiamo sempre più armi – ha spiegato , l’assessore alla Salute del Friuli Venezia Giulia, Riccardo Riccardi – . Sono sostanziali, riconosciuti a livello internazionale, i grandi passi avanti ottenuti in campo oncologico dal Sistema sanitario regionale nel suo complesso”.
“Nei primi anni di registrazione – ha ricordato Riccardi -, il Friuli Venezia Giulia deteneva il triste primato della regione italiana con la più alta incidenza di tumori, una situazione determinata anche da stili di vita scorretti, non orientati alla salvaguardia della salute, quali il fumo di sigarette e l’abuso di bevande alcoliche, e da esposizioni occupazionali. Negli ultimi anni, con dati aggiornati al 2020, si evidenzia una frequenza delle malattie neoplastiche negli uomini del Friuli Venezia Giulia, nel complesso, inferiore a quella registrata da persone dello stesso sesso nelle restanti regioni del Nord e Centro Italia“.
“Oggi viviamo in un momento storico in cui possiamo anche parlare di guarigione dal cancro, inimmaginabile fino a pochi anni fa: i dati della pubblicazione indicano come, in Friuli Venezia Giulia, 38.000 uomini e 48.000 donne hanno risposto alle cure dopo una diagnosi di tumore; nel 45% dei casi sono passati 10, o più anni, dalla diagnosi” ha fatto notare l’esponente della Giunta ricordando che, grazie ai progressi dell’oncologia, per chi si ammala oggi la probabilità di guarigione è del 52% tra gli uomini e del 39% tra le donne”.
“L’analisi epidemiologica presentata nella pubblicazione permette di pianificare, su criteri oggettivi, gli interventi di programmazione sanitaria da effettuare in regione. Il testo costituisce utile strumento per sostenere investimenti mirati a potenziare il servizio pubblico, laddove necessario, con l’ottimizzazione e la migliore gestione delle risorse disponibili, sia umane sia logistiche. In virtù dell’aggiornamento dei dati, la pubblicazione permette, infine, di prevedere l’impegno finanziario che il Sistema sanitario regionale è chiamato a sostenere – ha sottolineato Riccardi -. Oggi, più che mai, è necessario uno sforzo straordinario per garantire a tutti le migliori pratiche: prevenzione, assistenza e cura, per offrire risposte sempre più efficaci ai bisogni clinico-assistenziali dei pazienti oncologici e alle loro famiglie”.