La gestosi gravidica, altrimenti nota come preeclampsia, è una complicanza della gravidanza che, quando si presenta, può essere molto pericolosa sia per la salute della mamma, sia per il benessere e la sopravvivenza del feto.
Tra i principali sintomi che la caratterizzano è possibile chiamare in causa l’ipertensione e la presenza di proteine nelle urine. Anche se, di fatto, la patologia si instaura prima, la diagnosi si può formulare a partire dalla ventesima settimana di gravidanza.
Da questo momento in poi, è consigliabile misurare la pressione a cadenza settimanale e, negli esami mensili, includere sempre quello delle urine.
Prevenibile facendo attenzione all’apporto di magnesio sia attraverso la dieta – tra le fonti principali troviamo la frutta secca, ideale per uno spuntino salutare – sia tramite la supplementazione, da concordare sempre con il curante e facendo riferimento a prodotti certificati come il celebre Multicentrum mamma, integratore di magnesio per la gravidanza, la preeclampsia può essere caratterizzata anche dal palesarsi di altri sintomi.
Tra questi è possibile menzionare il dolore addominale, il mal di testa, l’aumento degli episodi di nausea e di vomito, le alterazioni a livello della vista e l’insorgenza di episodi di tremore alle mani.
Un altro segnale degno di attenzione da parte del curante è il repentino aumento di peso.
Doveroso è ricordare la possibilità che la malattia si manifesti anche dopo il parto (accade nelle prime sei settimane circa ed è un’evenienza molto rara).
I numeri internazionali
I numeri attuali parlano, guardando al contesto europeo, di un range tra il 2 e il 5% delle gravide affette da gestosi. Si tratta, però, di cifre destinate ad aumentare.
Tra i fattori di rischio per questa patologia, rientra infatti l’età materna avanzata (over 35).
Influiranno anche le stime in peggioramento relative a patologie come l’obesità e il diabete, altri fattori di rischio da non trascurare.
Le cause
Ad oggi, la scienza non è ancora riuscita ad arrivare a conclusione definitive per quanto riguarda la causa della gestosi gravidica. Si fanno ovviamente delle ipotesi. Tra le più considerate, rientra quella che chiama in causa l’insorgenza di problematiche a carico dei vasi ematici che irrorano la placenta.
A partire da queste criticità, possono innescarsi delle anomalie nello scambio di nutrienti tra mamma e feto, con conseguente ritardo delal crescita di quest’ultimo.
Nelle righe precedenti, abbiamo citato alcuni fattori di rischio. Ne esistono diversi altri. Ecco un elenco sommario (non li contiene tutti):
- Prima gravidanza
- Età materna giovane o avanzata
- Dieta troppo ricca di sodio
- Sindrome da anticorpi antifosfolipidi
- Gravidanza insorta a seguito di procedure di fecondazione assistita
La patologia, non dimentichiamolo, può comunque svilupparsi anche in mamme in attesa che non presentano alcun fattore di rischio.
Come si diagnostica la gestosi?
La gestosi gravidica si diagnostica attraverso l’esecuzione di esami che accertano il quadro di ipertensione e di proteinuria. Fondamentali, inoltre, sono gli esami del sangue aventi lo scopo di monitorare la funzionalità dei reni e del fegato.
Con i dati di questi accertamenti alla mano, si procede subito a un’ecografia, con lo scopo di monitorare il benessere del feto. In questa sede, fra i parametri presi in considerazione rientra, oltre al controllo della crescita, anche quello del flusso ematico che passa attraverso la placenta.
Come si tratta?
Per la preeclampsia non c’è cura. Nel momento in cui viene diagnosticata la patologia, l’unica strada è il parto. Qualora la malattia dovesse palesarsi in un periodo in cui la nascita prima del termine non è sicura, la mamma viene tenuta sotto stretto controllo fino a quando non è possibile farla partorire.
In caso di parto fortemente prematuro, si procede alla somministrazione di corticosteroidi. Grazie a questi farmaci, è possibile contribuire alla maturazione dei polmoni del feto. Tramite il solfato di magnesio, invece, si lavora per prevenire possibili complicanze cerebrali.