Due grandi novità per l’azienda friulana Alfa Sistemi.
Benessere dei lavoratori, crescita aziendale, benefici per il contesto territoriale e sociale in cui l’impresa opera. Sono gli anelli essenziali per una catena economica virtuosa che elenca Ferruccio Meroi, fondatore e presidente di Alfa Sistemi, l’azienda friulana specializzata nelle soluzioni applicative e tecnologiche Oracle. Una realtà che si prepara a chiudere il 2022 con un fatturato di 11 milioni.
“Per la nostra azienda la tecnologia rappresenta il cuore del business – premette Meroi -, eppure, se non c’è attenzione per il fattore umano e se l’azienda non rappresenta un contesto in cui si vive bene, oltreché lavorare con profitto, la tecnologia da sola non è sufficiente“. La sfida che l’azienda già da tempo ha imparato a interpretare è quella di riuscire a promuovere e a costruire “una sostenibilità sociale”.
Per questo, Alfa Sistemi ha un cronoprogramma che è di crescita dimensionale, ma anche umana al proprio interno. “Puntiamo ad ampliare le nostre dimensioni con acquisizioni esterne che ci permettano contestualmente una differenziazione di mercato e di prodotto – spiega l’imprenditore – . In questo processo abbiamo deciso di inserire in azienda anche la figura di uno psicologo, per il quale è in corso la selezione. L’obiettivo – prosegue Meroi – è quello di creare tutte le condizioni affinché i nostri collaboratori possano vivere gran parte della giornata in un contesto positivo. Uno psicologo in azienda potrà essere un punto di riferimento anche solo per un dialogo costruttivo quando ciascuno ne senta la necessità”.
La crescita aziendale, dimensionale e di fatturato, quindi, “passa anche attraverso il benessere dei lavoratori i quali, se stanno bene nell’ambiente dove operano, riescono a essere positivi nelle altre situazioni che frequentano”.
Meroi è convinto che la soddisfazione dei dipendenti diventi sempre di più un fattore competitivo per le imprese, notoriamente oggi alle prese con la difficoltà a trovare i profili e la qualità necessari per raggiungere traguardi sempre più performanti. L’azienda attualmente impiega circa 130 persone, per il 34% donne. Ed è proprio ad esse che l’imprenditore guarda con particolare fiducia, perché “sono sempre più motivate, capaci e legate all’esperienza lavorativa che stanno vivendo”.
La formazione nel Metaverso.
Anche sul piano della formazione e in vista delle prossime assunzioni, l’azienda ricorre alle tecnologie più innovative, come a spiegato a Ti Lancio la Executive Partner Federica Meroi: “Con la digital company LEF abbiamo sviluppato un’applicazione che, nel Metaverso, permette la formazione immersiva, per favorire la compresenza, e simulare, ad esempio, l’ambiente della fabbrica. Utilizziamo la tecnologia per creare valore e coinvolgere“.
Alfa Sistemi ha una presenza radicata in Friuli Venezia Giulia, tra Buttrio e Udine, e sedi a Milano e Roma; a queste si aggiunge una presenza internazionale ramificata, anche con una filiale diretta aperta in Thailandia.
Secondo le stime di diversi osservatori, e fra questi anche Mark Zuckerberg, gli utenti del Metaverso sarebbero circa 350 milioni, diffusi in 40 ambienti virtuali, concentrati soprattutto sul mondo del game e delle VR chat (stanze di realtà virtuale). Sul piano business, le cose vanno diversamente: negli Stati Uniti solo il 4% delle company ‘abita’ uno dei mondi del Web3, mentre il 75% è, per adesso, solo curioso. In Italia, le start-up attive o create proprio con destinazione Metaverso si contano sulle dita di due mani, si tratta di realtà che stanno esplorando gli ambiti legati alla blockchain e agli NFT (Non Fungible Token), che permettono di investire in arte digitale.
“La nostra prima forma di esperienza con il metaverso l’abbiamo vissuta grazie a LEF (digital company di San Vito al Tagliamento, NdR), per finalità di education. Hanno sviluppato un’applicazione che, nel Metaverso, permette la formazione immersiva, per favorire la compresenza, e simulare, ad esempio, l’ambiente della fabbrica – prosegue Federica Meroi – . La formazione è il tema più attuale. Va vissuto con interesse etico e culturale, considerando la tecnologia uno strumento e non un fine. Personalmente sono impegnata proprio su questo solco: la tecnologia è utile per generare valore e coinvolgere”.