Gli ultimi avvenimenti climatici che hanno caratterizzato le settimane primaverili hanno fatto molto riflettere su quanto siano diventati estremi gli eventi atmosferici e quanto anche un territorio dal clima mite e Mediterraneo possa essere esposto a vere e proprie catastrofi naturali.
In tanti, ogni anno, perdono la casa tra alluvioni e, per fortuna ancora di rado, per terremoti. Ma quanti si tutelano dai danni?
Veder venire meno i sacrifici di una vita è un’esperienza davvero traumatica, specie se a questa si accompagna poi anche il danno economico legato alle somme necessarie per ristrutturarla o ricostruirla.
Secondo un’indagine condotta dall’ANIA, meno del 5% delle case in Italia è assicurato contro le catastrofi naturali, nonostante il 75% delle abitazioni sia esposto a un rischio significativo di eventi catastrofali, come incendi, terremoti e alluvioni.
Se da una parte, il 50% delle case è assicurata contro il rischio di incendio, quella contro le catastrofi naturali, a quanto pare sempre più diffusi, invece resta relativamente bassa.
Sempre a proposito di danni, passando in rassegna le polizze sottoscritte lo scorso anno, emerge come le abitazioni assicurate dal rischio terremoti sia dello 0,4% rispetto al totale, 35% le polizze contro il rischio terremoti e il 49% accese per multirischio, decisamente irrilevante quelle contro il rischio di alluvioni.
Ma cosa serve per accenderne una?
Per poter assicurare la propria casa, senza dubbio serve indicare innanzitutto i dati relativi all’abitazione, Comune di residenza, indirizzo, in modo da poterla identificare correttamente.
In secondo luogo, serve comunicare all’agenzia di riferimento i propri dati personali, in modo che possa predisporre correttamente il contratto di assicurazione.
Apparentemente, nulla di particolarmente complesso, anche se non pochi utenti si trovano in difficoltà quando si tratta di dettare il proprio codice fiscale.
Ormai quasi tutti i moduli, che si tratti di pratiche privati o disbrighi burocratici amministrativi di tipo pubblico, richiedono il codice fiscale, proprio perché univoco nell’identificazione di un soggetto.
Non tutti, però, riescono a ricordarlo a mente, a calcolarlo nel momento in cui serve o lo portano sempre dietro.
Cosa fare, in questi casi?
Alcuni funzionari sanno come effettuare il calcolo e ci si può affidare a loro, diversamente si può provare a utilizzare programmi per il calcolo del codice fiscale online, in modo gratuito e veloce, come CodiceFiscale.com.
Basta avere a disposizione un accesso a internet da qualsiasi supporto digitale, per collegarsi al sito, inserire pochi dati relativi a nome, cognome, data e luogo di nascita, perché venga restituito in tempo reale il codice richiesto.
Senza dubbio uno strumento che può tornare molto utile, nel caso in cui sia necessario attivare una polizza di qualunque natura o venga richiesto il codice fiscale per compilare tutti i moduli utili a livello burocratico.