La cimice rossonera, comunemente chiamata cimice dei cavoli, è un insetto dai colori brillanti che può provocare danni non indifferenti agli orti. Cerchiamo di conoscere meglio questo insetto e capire come difendere il proprio raccolto utilizzando metodi naturali.
Riconoscere la cimice rossonera
Dai colori simili a quelli di una coccinella, con mantello rosso e macchie nere, la cimice rossonera (Pyrrhocoris apterus) non è imparentata con l’insetto portafortuna ma appartiene alla famiglia dei Pentatomidi. Come la più nota cimice verde, ha un corpo appiattito e leggermente squadrato che si estende però un po’ più in lunghezza e meno in larghezza.
I colori di questo insetto non sono pensati per mimetizzarsi tra le foglie delle piante ma rappresentano un’arma di difesa, che punta a scoraggiare gli eventuali predatori. Altra arma di difesa comune a molte cimici è il cattivo odore che emana quando si sente in pericolo o viene schiacciata. La fonte della puzza delle cimici sono delle ghiandole posizionate sull’addome che vengono utilizzate dall’insetto anche per comunicare con i simili o per cacciare.
La cimice dei cavoli
Anche se possono attaccare vari tipi di piante e ortaggi, la cimice rossonera è particolarmente attratta dai cavoli e, proprio per questo motivo, ci si riferisce a lei anche con il nome di cimice dei cavoli.
Ama infatti tutte le specie di cavolo e a partire dalla primavera è possibile vedere gli esemplari adulti che invadono gli orti per deporre le uova su queste piante. I nuovi insetti raggiungono la maturità a giugno diventando i principali nemici delle coltivazioni autunnali e invernali.
Le modalità di attacco sono quelle tipiche degli insetti: cimici giovani e adulte, infatti, rosicchiano le foglie per succhiarne la linfa e così facendo portano all’essiccamento di piccole parti o di foglie intere. A seconda del numero di cimici che infestano l’orto, si potranno registrare danni ingenti sulle coltivazioni anche perché spesso questi insetti non si nutrono delle sole foglie. Sono molto ghiotti anche dei frutti del cavolo, le silique: questo significa che chi vuole auto-produrre i cavoli a partire dai semi potrà avere seri problemi.
Stranamente, la cimice rossonera non attacca quasi mai i fiori: ortaggi come il cavolfiore o il broccolo vengono quindi relativamente poco danneggiati visto che pur perdendo le foglie per l’attacco dell’insetto, la parte più importante resta invece intatta.
Difendersi dagli attacchi della cimice rossonera
Chi ha un piccolo orto domestico con una leggera infestazione con attacchi che interessano solo qualche pianta, può pensare di eliminare manualmente le cimici, facendo attenzione a verificarne regolarmente l’eventuale ritorno.
Un modo naturale per eliminare i parassiti dalle piante può essere quello di irrorarle con un decotto di aglio, il cui odore risulta sgradevole alle cimici che quindi abbandonano la pianta. La preparazione è abbastanza semplice: basta far bollire circa 300 grammi di aglio tritato in 10 litri d’acqua e poi, una volta raffreddato e filtrato, si dovrà solo procedere all’irrorazione preferendo la mattina o la sera, ossia i momenti più freschi della giornata.
In caso di coltivazioni più estese o di attacchi più consistenti, si può optare per un bioinsetticida, scegliendo tra prodotti ammessi dall’agricoltura biologica, e, in particolare, per principi attivi specifici per i parassiti dei cavoli.
Per ottenere la massima efficacia con questi trattamenti è necessario intervenire alle prime avvisaglie di infestazione e soprattutto nei periodi autunnali quando le cimici sono ancora giovani. Trattandosi di prodotti naturali si potrà coprire bene tutta la pianta senza creare problemi alle foglie e garantendo così la massima efficacia nella lotta contro la cimice rossonera.
A seconda dei prodotti utilizzati, e quindi delle concentrazioni dei principi attivi, possono essere necessari più interventi di disinfestazione nell’arco di settimane o mesi.
Come prevenire gli attacchi
Come sempre accade, quando si tratta di infestazioni la migliore arma per difendere le proprie coltivazioni è quella della prevenzione. Già dalla fine dell’estate, ossia verso agosto, è consigliabile procedere con misure di sicurezza per proteggere le giovani piantine che sono le più soggette agli attacchi e, soprattutto, quelle meno resistenti data le piccole dimensioni e la maggiore esposizione di parti delicate.
Quando una coltivazione viene infestata, il miglior modo per evitare attacchi negli anni successivi è quello di organizzare una rotazione dell’orto. Per avere successo con questo metodo è necessario anche rimuovere con cura tutti i residui della coltura del cavolo che possono rappresentare un richiamo per le cimici anche quando vengono piantate specie che non sono soggette ai loro attacchi.
Foglie e parti di cavolo sul terreno rappresentano un’importante fonte organica di concime che andrà raccolta e inserita nell’area di compostaggio lontano dall’orto. In questo modo si eviterà di lasciare i residui sul terreno togliendo alle cimici la possibilità di ripararsi in attesa della crescita delle nuove coltivazioni.