Ieri sera Piazza San Pietro ha accolto l’inaugurazione del presepe donato da Grado. In mondovisione, è stata svelata la grande struttura di quattordici metri per trenta che, per la prima volta in piazza, riproduce l’ambiente lagunare con tanto di bacino contenente 35 metri cubi di acqua, isolotti, spiagge, casoni, tra cui quello che ospita la Sacra famiglia. Fanno da sfondo, fauna e flora tipici gradesi e imbarcazioni come la batela a fondo piatto, che porterà i Re Magi a destinazione.
“Nel giro di pochi anni, il Friuli Venezia Giulia torna ad essere protagonista in Piazza San Pietro: prima con il presepe di Sutrio, ora con quello di Grado – ha commentato il presidente del Consiglio regionale Mauro Bordin – . I visitatori provenienti da ogni angolo del mondo avranno l’opportunità di ammirare una Natività che incarna la maestria e il talento degli artisti della nostra terra, autentici ambasciatori delle peculiarità del Friuli Venezia Giulia. Questo straordinario legame con la comunità regionale è sempre il principio ispiratore che guida i nostri artisti, capaci di distinguersi ovunque”.
“La laguna riprodotta in questa Natività – ha spiegato Antonio Boemo, anima e organizzatore del progetto gradese – riporta uno spaccato della vita del primo Novecento, quando gli isolotti erano abitati da centinaia di persone che vivevano in povertà soltanto di pesca. Anche le statue riprendono i colori della laguna, della terra e della vegetazione. Sono stati due anni di lavoro con una squadra di quaranta persone, tutti professionisti e volontari. Questo è il presepe della comunità di Grado“.
“Oltre a essere motivo d’orgoglio per la nostra regione il presepe di Grado in Vaticano è quindi anche un importante occasione di promozione della cultura e delle tradizioni del Friuli Venezia Giulia – ha aggiunto il vicegovernatore del Friuli Venezia Giulia con delega alla Cultura Mario Anzil -. L’impegno, la tenacia, la professionalità, la maestria e la bravura di tutti coloro che hanno preso parte a questa straordinaria avventura provano tutta la forza di una comunità coesa e legata alle proprie tradizioni e ancora una volta dimostrano quanto poliedrica e ricca di particolarità ed eccellenze sia la nostra regione“.