La leggenda delle Varvuole a Grado

La storia delle Varvuole, le leggendarie “streghe del mare”.

Il 5 gennaio Grado si accende di mistero e magia con la rievocazione delle Varvuole, le leggendarie “streghe del mare”. Questa antica tradizione, radicata nel folklore locale, non è solo un momento di spettacolo, ma un rito collettivo che intreccia storia, mito e spiritualità per celebrare il passaggio dall’anno vecchio a quello nuovo.

L’origine della leggenda.

Le Varvuole sono figure sinistre che affondano le loro radici nei secoli in cui gli Uscocchi, pirati dalmati, seminavano terrore lungo le coste adriatiche. Descritte come streghe vestite di stracci, con capelli simili a fil di ferro e occhi ardenti come carboni, incarnano la paura dell’ignoto e delle minacce provenienti dal mare. Si narra che le Varvuole rapiscano i bambini disobbedienti, un simbolo di purificazione che invita a lasciare indietro gli errori e le negatività dell’anno trascorso.

Il rituale del 5 gennaio: l’arrivo delle Varvuole.

Il momento culminante di questa tradizione si vive con la rievocazione che ogni anno trasforma il borgo lagunare di Grado in un teatro a cielo aperto. La celebrazione inizia in Piazza Biagio Marin, dove il banditore, noto come Zef, percorre le vie con il suo tamburo per avvisare gli abitanti dell’arrivo imminente delle streghe. Gli abitanti, seguendo antichi rituali, chiudono le porte, spargono aglio e acqua santa per proteggere le loro case.

Nel frattempo, il corteo delle donne del paese si dirige verso il Porto Mandracchio, cuore pulsante della manifestazione. Qui, tra luci soffuse, nebbia scenografica e urla agghiaccianti, le batele, tipiche imbarcazioni lagunari, solcano le acque portando a riva le Varvuole.

Lo scontro tra bene e male

Lo sbarco delle streghe dà vita a uno spettacolo di rara intensità. Le donne del villaggio, armate di aglio e crocifissi, affrontano le creature malvagie in una simbolica lotta tra il bene e il male. Il corteo prosegue poi verso la Basilica, luogo di protezione spirituale, e si conclude sulla scalinata della diga, dove le Varvuole si esibiscono in una danza rituale.

Un’esperienza indimenticabile

Per chi vi assiste, il rituale delle Varvuole è un viaggio emotivo nel passato, un’immersione in un’atmosfera surreale che mescola sacro e profano. Il contrasto tra la quiete della laguna e il clamore delle streghe crea un’esperienza unica, che coinvolge grandi e piccoli, turisti e abitanti del luogo.

Questo appuntamento, simbolo di identità e appartenenza, ricorda che il folklore è un ponte tra passato e futuro, capace di unire comunità intere nella celebrazione della vita, del cambiamento e della speranza per l’anno che viene.