A Grado decaduti sindaco, giunta e consiglio.
La spaccatura nella maggioranza ha portato alle dimissioni dei consiglieri e, di conseguenza, alla caduta dell’attuale amministrazione: Grado ora è senza sindaco, giunta e consiglio comunale. In vista di nuove elezioni, quindi, la Regione nominerà un commissario.
Stamattina, infatti, nove consiglieri hanno rimesso il loro mandato: si tratta di Fabio Fabris, Greta Reverdito, Luciano Cicogna, Sara Polo e Laura Zanella per il centrosinistra, cui si aggiungono Maurizio Delbello di Amo Grado e tre consiglieri di Fratelli d’Italia (che faceva parte della maggioranza), ossia Roberto Borsatti, Adriano Ritossa e Riccardo Ronchiato.
A far nascere la crisi, è stata proprio la spaccatura tra il sindaco Claudio Kovatsch e i rappresentanti di Fdi: questi ultimi, infatti, avevano criticato l’operato dell’amministrazione per la scarsa operatività sui problemi di Grado. Durante l’ultimo consiglio comunale, Kovatsch stesso aveva abbandonato l’aula in polemica con i Meloniani.
Era stato addirittura il Governatore Massimiliano Federiga a convocare tutti per cercare una mediazione, mediazione che evidentemente non è stata trovata. Ora l’Isola d’Oro andrà a nuove elezioni.
“Oggi, assieme ai 3 consiglieri di Fratelli d’Italia e al Consigliere di Amo Grado, abbiamo rassegnato le nostre dimissioni mettendo così fine al mandato del Sindaco Kovatsch e della sua Giunta – hanno scritto sui social i consiglieri di opposizione -. Avremmo voluto poter portare la sfiducia in aula in modo da esporre le nostre argomentazioni alla luce del sole davanti alla cittadinanza, ma questa via non è stata appoggiata dagli altri consiglieri dimissionari”.
“Anche se a nostro avviso non è stata adottata la modalità più trasparente e corretta, abbiamo deciso di rassegnare comunque le dimissioni perché era l’unico modo per mandare a casa in tempi rapidi un Sindaco ed una Giunta che si sono dimostrati totalmente inadeguati e dannosi per Grado, evitando così che potessero infliggere ulteriori danni a quelli da loro già perpetrati al nostro paese”.
“Le continue crisi in maggioranza hanno di fatto bloccato qualsiasi possibilità di crescita per la città. Questi due anni sono la dimostrazione che le larghe coalizioni create solo per avere i numeri per vincere le elezioni nonostante i malumori e i disaccordi interni non funzionano. Che Ronchiato, Borsatti e Ritossa di Fratelli d’Italia lo abbiano capito e deciso di staccare la spina a questa amministrazione non li rende meno responsabili per aver contribuito a creare questa maggioranza di centrodestra nata su accordi sottobanco, spartizione di poltrone e imposta dalla politica regionale”.