Gradisca d’Isonzo, denunciato 68enne: nascondeva in casa bombe e ordigni risalenti alla prima guerra mondiale.
Si è conclusa con la denuncia in stato di libertà di un 68enne residente nell’isontino, l’attività d’indagine condotta dai carabinieri di Gradisca d’Isonzo, coordinata dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Gorizia, volta a recuperare materiale esplodente risalente al primo conflitto mondiale, da sempre oggetto d’interesse di numerosi appassionati e collezionisti.
A conclusione di una minuziosa perquisizione effettuata nello scorso mese di ottobre presso l’abitazione dell’uomo, i carabinieri hanno sequestrato alcuni ordigni, tra i quali ne spiccava uno di grosso calibro, detenuti senza alcun titolo dal sessantottenne e, conseguentemente, non segnalati alle autorità. L’operazione veniva condotta unitamente all’Aliquota Artificieri del Comando carabinieri di Udine che, oltre a garantire la sicurezza degli operanti, ha provveduto al successivo brillamento di quanto rinvenuto.
Cosa fare se si trovano ordigni bellici.
Anzitutto, occorre evidenziare che rientra nella categoria degli ordigni qualsiasi manufatto esplodente prodotto dall’industria per uso militare, come bombe a mano, da mortaio, bombe d’aereo, proiettili di artiglieria, razzi e missili. Le bombe, anche se risalenti ai due conflitti mondiali, sono da considerarsi sempre attive e funzionanti; a titolo esemplificativo una bomba a mano del tipo ad “ananas”, ha un raggio di azione intorno ai 30-40 metri.
Nel caso di rinvenimento di ordigni bellici, pertanto, la regola da seguire è sempre quella della massima cautela: non cercare di sollevare o spostare l’oggetto dal sito di ritrovamento e non tentare di smontarlo e/o aprirlo, ma avvisare immediatamente i carabinieri, i quali, valutata la situazione, interverranno per la segnalazione del pericolo e la messa in sicurezza del ritrovato, informando al contempo la Prefettura di Gorizia, cui spetta la gestione integrata e partecipata delle procedure di disinnesco.