Perfezionato, nello scorso mese di luglio, il trasferimento dei due beni dallo Stato all’Amministrazione comunale
Il Castello di Gradisca e l’ex caserma Toti-Bergamas passano ufficialmente dall’Agenzia del Demanio al Comune. Il trasferimento, perfezionato nel corso del mese di luglio, è stata annunciata oggi nella conferenza stampa indetta nel Municipio gradiscano, alla presenza del sindaco Alessandro Pagotto, del direttore dell’Agenzia del Demanio Alessio Casci e dall’assessore regionale al Patrimonio Sebastiano Callari.
“L’acquisizione da parte del Comune dei due beni rappresenta una grande opportunità e costituisce in qualche modo un risarcimento morale ed economico per ciò che la città ha perduto nella transizione da un’economia in passato molto dipendente da servitù militari di cui per fortuna oggi, per l’evoluzione favorevole della storia sul confine nordorientale, non c’è più bisogno”, ha detto Callari.
Progetti condivisi per le nuove destinazioni dei due beni
“La Regione è stata vicina e sarà sempre presente in questa fase di nuova progettualità che deve coinvolgere tutti i cittadini a prescindere dalle diverse ideologie e che vede il Comune già attivo con una propria proposta”, ha osservato Callari, facendo riferimento all’ipotesi di convertire la maggior porzione dell’ex caserma a usi pubblici e scolastici in particolare, mentre per il castello il sindaco Pagotto ha evidenziato la grande valenza in chiave storico-turistica.
Lo Stato tratterrà circa un quinto dei 50mila metri quadri dell’ex struttura militare per destinarvi la nuova caserma dei Carabinieri.
Nel corso della conferenza stampa, è stata ricostruita la lunga e complessa vicenda che ha portato – con passaggi chiave in sede di decreto legislativo del 2023 e di accordo in Commissione paritetica Stato-Regione – all’acquisizione del Castello e dell’ex caserma Toti-Bergamas da parte del Comune. “Beni impegnativi – ha rilevato Callari – che richiederanno un grande sforzo progettuale e attuativo nei prossimi anni e sulla cui valorizzazione sarà indispensabile contare sul partenariato pubblico-privato, incoraggiato dalla Regione mediante semplificazioni normative già vigenti”.