Il bilancio di Cantine Aperte in Fvg.
Tanta gente non solo a degustare vino, ma desiderosa di conoscere il territorio. Tutto ciò è possibile grazie a “Cantine Aperte”, in programma tra ieri e oggi, un evento che costituisce da un lato l’occasione per i vignaioli del Friuli Venezia Giulia di aprire le porte delle loro aziende a tutti gli enoturisti, dall’altro di trascorrere un weekend diverso dal solito.
La manifestazione può essere considerata una ripartenza vera e propria: per tornare a socializzare, per fare una bella passeggiata immersi nella natura, per scoprire o riscoprire posti a pochi chilometri dalla propria città, approfondendo storia, cultura e in generale il settore vitivinicolo.
Nel territorio goriziano diverse sono le cantine che hanno aderito all’iniziativa. È il caso di “Tenuta Borgo Conventi” di Farra d’Isonzo, un’oasi tranquilla e pacifica nel verde. Ad accoglierci c’è Paolo Corso, direttore tecnico ed enologo dell’azienda, che racconta la gioia di poter riaprire al pubblico: “È stata una sofferenza anche per noi non poter accogliere le persone, non solo per mostrare la cantina, ma per valorizzare il territorio in cui ci troviamo”. “Abbiamo voglia di ospitare turisti che sono pronti a tornare da tutto il mondo, dalla Scandinavia all’Austria, dalla Norvegia alla Germania, che verranno a Gorizia anche per la nomina di Capitale Europea della Cultura 2025” racconta Corso. Si unisce Martina Pin del dipartimento marketing che conferma la volontà di ricominciare: “Stiamo già programmando una serie di appuntamenti, perché “Cantine Aperte” è un ottimo inizio. Per la notte di San Lorenzo, ad esempio, essendo vicini dell’Osservatorio Astronomico e Planetario, diamo la possibilità di stendersi con una coperta e osservare le stelle, ovviamente dopo un buon calice”.
Boom di prenotazioni per la cantina “Vidussi” di Capriva del Friuli. Ad affermarlo è Anna Ziraldo, che si occupa per l’azienda dell’accoglienza. “Anche per noi è stato un anno un po’ difficile: passare da un periodo di blocco totale delle attività a riprendere con tanta energia è impegnativo, ma giornate come queste, dove le persone partecipano con entusiasmo, danno molta soddisfazione”. Ziraldo poi spiega come tra la possibilità di riprendere gli eventi e la nomina di Capitale Europea della Cultura 2025, la manifestazione “Cantine Aperte” rappresenti un trampolino di lancio da sfruttare al massimo: “Abbiamo tante idee, una di queste è di ampliare l’attività e diventare anche un bed&breakfast. Crediamo nella ripartenza e i numeri delle persone che verranno in questo weekend confermano quello che pensiamo”. La cantina “Vidussi” infatti si inserisce nel quadro delle aziende che, almeno per adesso, offrono degustazioni e servizio di agriturismo in un panorama verde infinito.
Immersa nell’ambiente naturale si trova la “Azienda Agricola Castelvecchio” a Sagrado. Il direttore commerciale Luca Tomasig ci racconta della rivoluzione che ha visto protagonista la cantina: la certificazione biologica del 2019. “Da sempre l’azienda ha avuto particolare attenzione per l’ambiente e la viticoltura sostenibile, a basso impatto ambientale, e il riconoscimento avviene anche in un momento di attualità in cui le persone sono molto attente a questo aspetto” spiega Tomasig. La scelta che ha spinto la “Castelvecchio” a credere in questo cambiamento è la volontà di rappresentare il territorio nel miglior modo possibile e quindi di “far parlare” direttamente la terra. “Cantine Aperte dopo il periodo di lockdown ci permette di vedere quanto le persone abbiano desiderio di scoprire e di imparare. Un evento che di sicuro ha un riflesso importante per noi, perché abbiamo davvero voglia di far conoscere l’azienda, l’ambiente e il vino” conclude Tomasig.
Anche sul Collio di San Floriano, nella cantina “Graunar” si respira la felicità di “Cantine Aperte” e Tania Saksidea, che ci ha accolto appena arrivati, esprime questa soddisfazione: “Siamo davvero molto contenti della manifestazione perché vediamo prima di tutto le persone entusiaste”. La vista dei vigneti sul collio è meravigliosa e permette alle persone quasi di rigenerarsi dopo un lungo periodo del famoso “chiusi in casa”. “Da questo weekend stiamo organizzando eventi dedicati al vino anche per il futuro, in vista anche dell’atteso 2025” racconta Saksidea, che continua: “In modo particolare queste terre, Collio e Brda, sono un po’ come Gorizia e Nova Gorica e questo per ci permette di lavorare ancora di più in sinergia, perché quello che vogliamo far vedere è come anche il vino può unire due territori diversi”. Tornando al presente, il 2021 per l’azienda è un anno importante perché proprio a febbraio 2021 è stata inserita nell’annuario dei migliori vini italiani grazie al “Picolit Collio 2017”. “Vogliamo offrire una panoramica sull’azienda, ma in modo particolare sulla storia e sul lavoro che c’è dietro alla produzione del vino. Ora con non mai le persone sono curiose e hanno voglia anche di un semplice pranzo guardando la bellezza di ciò che le circonda” conclude Saksidea.
Alla conclusione del giro, si può dire che tutte le cantine sono convinte di come l’enoturismo sia il futuro. Il vino è “solo” il prodotto finale, prima e dopo c’è la presa di coscienza che ciò che si sta degustando non è solo una bevanda: è l’insieme di tanti fattori e agenti e per comprenderli bisogna esplorare non solo Gorizia, ma tutto il territorio, incentivando i turisti a viaggiare ed esplorare.