Caro energia e luminarie di Natale: ecco come lo affrontano i Comuni del goriziano

Quest’anno ci si avvicina al Natale con un clima un po’ incerto. A preoccupare, infatti, non è più tanto il Covid quanto il caro energia. La situazione su scala nazionale si sta affrontando in modi del tutto differenti: c’è chi preferisce ridurre il numero di luminarie e optare per un ‘casto’ Natale e c’è chi sceglie di conservare le tradizioni per rallegrare l’atmosfera. Anche nei comuni dell’area isontino-giuliana si sono scelte soluzioni eterogenee: l’amministrazione comunale di Romans d’Isonzo ha preso una posizione molto chiara, riducendo i costi per trasmettere un messaggio di vicinanza ai cittadini, indirizzando quindi i soldi che sarebbero stati spesi in decorazioni a fin di bene. Al posto delle spese per le luci, difatti, il comune ha deciso di emettere un ulteriore bando per l’abbattimento dei costi delle utenze domestiche a beneficio delle persone e famiglie in difficoltà.

Per il suddetto bando saranno utilizzati i fondi residui già destinati lo scorso anno per l’emergenza economica conseguente alla pandemia, più ulteriori fondi comunali, conseguenti anche ai risparmi delle luminarie. “Un’opzione- afferma il Sindaco Michele Calligaris– che ci siamo sentiti di valutare in Giunta, condividendola all’unanimità, e che auspico venga compresa e condivisa anche dall’intera Comunità. Dopo due Natali con le vie illuminate, ma senza socialità, non sarà certo un problema invertire i termini e garantire un aiuto sociale in più con qualche risparmio sulle luminarie”. Il Natale nella cittadina sarà comunque garantito tramite una programmazione di eventi e l’allestimento degli alberi e delle decorazioni natalizie nelle piazze.

Similare linea di pensiero per il comune di Turriaco, dove in nome del risparmio energetico, l’illuminazione di uno dei due abeti di piazza Libertà sarà alimentata”a pedali”. Chi vorrà potrà infatti salire in sella alla bicicletta -assemblata con materiali di recupero- adattata da Eugenio Cosolo, andando così ad accendere le luci a led dell’albero stesso. Una pedalata di cinque minuti corrisponderà a 10-15 minuti di luci accese. L’idea è nata dalla Pro Loco in continuità con i progetti delle “ciclabili dei cantautori”, valorizzando il tema del Comune Ciclabile. L’albero è concesso dal comune di Paularo con il quale c’è una consolidata collaborazione. Il sindaco, Enrico Bullian, afferma: “Quest’anno, come amministrazione comunale, per le questioni che hanno anche un’attinenza legata alla sicurezza, preferiamo tenere accesa l’illuminazione pubblica. Viceversa, sulle questioni delle luminarie, abbiamo deciso di evitare di posizionarne in giro per il paese e di lasciare quelle sull’albero di Natale principale con una cadenza temporale più ristretta.”

Di un’altra idea il comune di Ronchi dei Legionari, dove il sindaco Mauro Benvenuto ha deciso di optare per un’atmosfera di festa: “Credo che le luminarie e gli eventi nelle festività natalizie rappresentino un momento di gioia, serenità e speranza per tutti, dai più piccoli ai più grandi. Dobbiamo diffondere ottimismo e incentivare il commercio e le attività di ristorazione e artigianato. Lo spirito natalizio rappresenta un toccasana per molte attività commerciali e viene considerato la maggior entrata economica di tutto l’anno. E’ nostro compito attrarre le persone, rendere la nostra città accogliente e confortevole.” Continua: “Grazie al contratto di finanza di progetto, project financing, stipulato con l’azienda Chiurlo per l’illuminazione pubblica, l’incidenza delle luminarie natalizie è relativa, in particolare grazie anche alla tecnologia a led.” Non mancheranno quindi eventi culturali, sportivi ed enogastronomici. Tra tutti, tornerà al Parco Excelsior la pista di ghiaccio che ospiterà il famoso torneo di curling bisiac, dal 3 dicembre all’8 gennaio, per il Giardino di Natale. Ronchi Live sarà affiancata dalla Asd Curling Bisiac che darà il suo supporto alla manifestazione. Confermata anche la tanto acclamata festa di Santo Stefano il 26 dicembre organizzata dalla Pro loco di Ronchi.

Gli fa eco il sindaco di Monfalcone, Anna Cisint, che conferma le postazioni delle otto casette di Natale, dall’8 al 26 dicembre in piazza, per incentivare il commercio. Oltre ad esse, l’ormai famosa pista di pattinaggio e le luminarie. “È importante sia per la comunità sia per i commercianti i quali

avranno più lavoro, che in questo periodo è fondamentale, grazie all’afflusso di persone attirato dalla manifestazione”, afferma il sindaco. “Le casette destinate agli artigiani vanno nella direzione che vogliamo tracciare per la Città: una spinta al commercio, che in questo caso coinvolge anche chi non lo esercita in maniera stabile. In questo modo tutti ne trarranno beneficio, cittadini in primis, grazie alle iniziative di cui potranno usufruire ma anche commercianti di ogni tipo. Tra pandemia e caro energia la situazione è molto complicata sia per i pubblici che per i privati. La strada che vogliamo intraprendere mira con attenzione al rapporto costi-benefici di ogni opzione e predilige quella maggiormente vicina alla Comunità”.

E Gorizia e Trieste? Anche qui, pareri discordanti. Gorizia sceglie infatti di proporre un Natale all’insegna delle spese ridotte. Il sindaco Rodolfo Ziberna afferma: “Abbiamo ritenuto doveroso ridurre le spese per iniziative che, per loro natura, come le luminarie, provocano elevati consumi di energia privilegiando altri eventi. E’ chiaro che non si può “spegnere” il Natale ma le iniziative e gli effetti speciali vanno ricalibrati per evitare spese eccessive e, in un momento come quello attuale, ingiustificabili.” Si vogliono quindi evitare problemi di bilancio limitando le installazioni delle luminarie, collocate solo in alcuni punti della città; l’albero di Natale di piazza Vittoria -che negli ultimi due anni era formato da un’installazione luminosa- tornerà ad essere rappresentato da un abete vero con luci natalizie di base; non saranno inoltre collocate in centro città installazioni natalizie. In compenso, si realizzerà il mercatino natalizio gestito da Confesercenti, una mostra presepi nel mercato coperto e una mostra fotografica ed altre iniziative tradizionali. Attivata anche la pista di ghiaccio gestita da un operatore privato. Garantita anche la festa di Capodanno con musica e fuochi d’artificio a basso impatto acustico.

Il comune di Trieste, infine, non accenna a ridurre le tradizioni salvaguardando il turismo cittadino: sono già stati posizionati, infatti, i basamenti per gli alberi di Natale tanto amati dai triestini che circonderanno Piazza Unità. Torneranno anche la Fiera di San Nicolò ed i Mercatini di Natale, dall’8 dicembre al 2 gennaio. Previste anche le piste di pattinaggio, dal 15 dicembre al 31 gennaio, con possibile proroga fino a Carnevale (26 febbraio). Confermato inoltre il “Santa Claus Village”, ovvero il luna park tematico, dal 22 dicembre all’8 gennaio in piazzale Valmaura.