A Gorizia gli eventi per la Giornata contro la violenza sulle donne.
Anche quest’anno Gorizia sarà in prima linea per la Giornata internazionale contro la violenza sulle donne che si celebra il 25 novembre. Lo farà con un programma, messo a punto dall’associazione Sos Rosa e dall’assessorato alle Pari Opportunità del Comune, che prevede momenti di riflessione ma anche iniziative culturali e musicali.
Si partirà lunedì 22 novembre, alle 18, con il convegno “Cosa ha prodotto la convivenza forzata nelle coppie durante la pandemia” che si svolgerà a Palazzo Lantieri. Si tratta di un incontro, moderato da Maura Clementi, in cui saranno divulgati gli esiti di una ricerca effettuata dall’Università di Trieste e dal Centro di aiuto alla vita. Interverranno Patrizia Romito dell’UniTs, Martina Pellegrini di Goap, Ilaria Fabris di Sos Rosa, il questore di Gorizia, Paolo Groppuzzo, Giampaolo Martinelli del pronto soccorso di Gorizia, Eloisa Lubini del pronto soccorso di Monfalcone, Marco Muzzatti della polizia locale del Comune di Gorizia e un rappresentante dei carabinieri.
La giornata clou.
Giovedì 25 novembre sarà il momento della passeggiata “Alla scoperta dei luoghi di Gorizia nel cuore” con partenza, alle 14, dalla statua di Michelstaedter con rientro, allo stesso punto, alle 17. A fare da guida sarà Sabrina Pelizzon di Eco Turismo. Nell’ambito della passeggiata verranno presentati dei suggerimenti di lettura per bambini e ragazzi individuati dai servizi educativi comunali tratti dal percorso “Storie di genere, storie di rispetto”, i cui testi verranno poi messi a disposizione negli spazi della biblioteca per bambini e ragazzi nel Centro educativo Lenassi.
Il giorno dopo, venerdì 26 novembre, alle 20.30, nella sala “Incontro” a San Rocco, avrà luogo il concerto “In viaggio”, ovvero una serata di letture e musiche con le sassofoniste “Black Rosax”. Il programma si concluderà mercoledì 28 dicembre, alle ore 20, al Kulturni dom di via Brass con il concerto delle Freevoices di Manuela Marussi.
I dati.
La Giornata contro la violenza sulle donne rappresenta anche un momento per fare il punto sulla situazione locale e Sos Rosa, guidata dalla presidente, Francesca Vuaran, fornisce, in merito, alcuni dati , aggiornati al 15 novembre 2021 che, si rimarca “ più che rilevare l’aumento delle situazioni di violenza, sono indicativi di un trend che dimostra la volontà delle donne di uscire dall’isolamento e il raggiungimento di una loro maggior consapevolezza del fatto che il silenzio favorisce solo il maltrattante”.
Le donne accolte dall’associazione sono 161 di cui 87 che chiedono aiuto la prima volta. Ad essersi rivolte ai volontari dell’associazione sono state 128 italiane e 28 straniere con un’età media 45 anni. La forma di violenza psicologica ha interessato il 91 % dei casi; fisica 61 %; economica 28 %; sessuale 14 %; stalking/webstalking 16 %. E c’è anche un’1,5% che riguarda il matrimonio precoce 1,5 %. Gli autori della violenza sono partner o ex partner (compagno o marito) conoscente e parenti. Per quanto riguarda le donne con figli minori coinvolti (violenza assistita) la percentuale si assesta al 42%. Le donne che denunciano si fermano al 34% mentre le situazioni di emergenza con ospitalità in albergo sono il 2%. Il servizio di residenzialità temporanea ha interessato l’1,5 % delle donne e per l’ospitalità in casa di transizione (o di secondo livello) c’è stato il caso di 2 donne con 2 minori.
Un fenomeno che non si ferma.
“La violenza sulle donne purtroppo non si ferma – commenta l’assessore alle Pari opportunità, Marilena Bernobich-, e, tanto più, è un dovere morale e civile, continuare a porre il problema in ogni occasione possibile. Il Comune di Gorizia, in questi anni, ha organizzato diverse iniziative, spesso insieme ad associazioni come Sos Rosa, alle forze dell’ordine e ai servizi sociali per sensibilizzare l’opinione pubblica ma anche per invitare le donne a scappare dagli uomini violenti e a denunciare ogni forma di sopruso. Anche gli ultimi fatti di cronaca, che vedono, fra le vittime, bambini piccoli, sono terribili e colpiscono al cuore. Sono eventi inaccettabili e tutti dobbiamo impegnarci a fare di più perché se ancora oggi ci troviamo di fronte a queste tragedie vuol dire che qualcosa, nella nostra società, non funziona”.