La proposta dell’assessore comunale di Gorizia Oreti.
Con la pandemia che si spera possa essere messa alle spalle, si torna a parlare di turismo a Gorizia, in vista dell’importante sfida del 2025, con la Capitale della cultura, ma non solo. Un volano importante che potrebbe contribuire a ridare appeal anche al Friuli Venezia Giulia in generale come destinazione turistica.
Il Comune è al lavoro.
“Essere Capitale della Cultura rappresenta la luce infondo al tunnel – esordisce Fabrizio Oreti, assessore comunale alla Cultura -. La vera vittoria sarà dimostrare che questo evento ha portato il massimo della resa per i prossimi anni. Sto lavorando, infatti, ad una struttura che permetta di tenere un trend elevato anche dopo il 2025”.
Per l’assessore è importante e fondamentale la collaborazione a livello regionale da un lato e territoriale dall’altro. “Per la prima volta si lavora verso un’unica direzione: senza lasciare la nostra città ai margini, ma creando dei pacchetti turistici regionali ad hoc, dove però l’epicentro sia a Gorizia e Nova Gorica. Partire da noi e andare altrove, che sia poi Italia o Slovenia”.
Il tavolo unico.
Da qui nasce l’idea di creare un tavolo unico permanente tra gli assessori dei capoluoghi e della regione, dove si sviluppano insieme le offerte turistiche per dopo presentarle al mondo.
L’impegno è di sfruttare al massimo l’occasione, perché è un’opportunità anche per i goriziani stessi. È nell’agenda dell’assessore riunire ad un tavolo di lavoro tutti gli attori pubblici e privati della città per potenziare le offerte di ospitalità dedicate ai turisti, “studiando un sistema che aiuti il cittadino-privato a mettersi nella condizione di ristrutturare o diventare piccolo imprenditore affittacamere”, spiega Oreti. In questo modo si punta anche alla riqualificazione del tessuto privato.
L’assessore poi sottolinea l’importanza storica dell’evento, non solo per il confine che a lungo tempo ha diviso le due città, ma per l’epoca stessa che stiamo vivendo. “Tutto questo è avvenuto durante la pandemia, che non ha permesso di toccarci, di vederci. È avvenuto a distanza, con i soli mezzi tecnologici. Se siamo riusciti a fare ciò, pensiamo a quando tutto tornerà alla situazione normale”, afferma Oreti, che continua: “Gorizia è una città millenaria, Nova Gorizia è la città più giovane d’Europa: se si mettono insieme si crea contaminazione. Nelle nostre complete totali diversità noi dimostriamo che si può portare ricchezza nel territorio: ricchezza sociale, culturale, territoriale, economica, turistica.”