L’appello di Legambiente Gorizia.
Al pari di molte altre città italiane ed europee anche Gorizia sta affrontando un periodo di siccità estrema, conseguenza del cambiamento climatico in atto. Le scarse piogge registrate negli ultimi giorni non hanno prodotto effetti significativi sul verde urbano e l’acqua è un bene da usare con molta parsimonia, per non giungere al razionamento.
La terra è arsa, le piante soffrono e oltre alle foglie iniziano a perdere anche i rami più fragili. A rischio sono soprattutto gli alberi e le piante da fiore recentemente piantati. Molti sono già morti ed altri purtroppo seguiranno se non riceveranno l’acqua di cui hanno estremo bisogno. Per queste ragioni Legambiente Gorizia APS lancia un appello urgente ai cittadini per salvare il verde pubblico della città.
“Adottiamo un’aiuola, un piccolo giardino, un alberello, una pianta del nostro parco, del nostro quartiere, nei pressi della nostra casa ed annaffiamoli con acqua di recupero“, spiega Legambiente Gorizia che ha messo a punto alcune regole per farlo in maniera consapevole e sostenibile:
- Raccogliendo l’acqua piovana;
- Recuperando l’acqua del risciacquo della frutta e verdura;
- Recuperando l’acqua di bollitura delle verdure, diminuendo l’apporto di sale;
- Recuperando l’acqua della doccia mentre aspettiamo che si scaldi;
- Evitando i ristagni nei vasi di fiori per non danneggiare le radici e prevenire la riproduzione delle zanzare;
- Collocando alla base delle piante la pacciamatura (piccoli pezzi di corteccia, rametti e foglie secche) per favorire il mantenimento dell’umidità del terreno;
- Annaffiando nelle ore giuste le piante (mattino presto e tarda sera).
Inoltre Legambiente Gorizia APS, alla luce del cambiamento climatico che provoca fenomeni meteorologici estremi, in autunno organizzerà un incontro sul ruolo del verde urbano e sull’importanza, per le amministrazioni comunali e per i gestori dei servizi idrici, di dotarsi di un piano sulla base del quale intervenire prontamente nel caso in cui tali eventi si ripetano in futuro.