L’operazione nell’Isontino.
Doppio intervento di bonifica da parte degli specialisti del terzo Reggimento Guastatori di Udine. Gli interventi si sono resi necessari per il ritrovamento di residuati bellici risalenti al primo conflitto mondiale.
I guastatori, accompagnati dall’autorità della capitaneria di porto di Monfalcone, si sono recati dapprima in località Cassa di Colmata, dove giorni addietro un escursionista aveva allertato le forze dell’ordine insospettito dalla presenza di un oggetto anomalo.
Il team C.M.D. della caserma Berghinz di Udine, ha confermato la presenza di un ordigno bellico ancora attivo, catalogandolo in una granata di artiglieria calibro 155 mmdi nazionalità italiana, risalente alla Prima Guerra Mondiale.
A seguire i guastatori, accompagnati dai carabinieri di Doberdò del Lago, si sono spostati in località Marcottini in via Fratelli Cervi nel comune di Doberdò del Lago. Qui, uno speleologo spagnolo, nella fasi di ispezione e ricerca di una nuova grotta, aveva segnalato la presenza di un presunto ordigno che gli artificieri hanno riconosciuto essere una granata di artiglieria calibro 75 mm Hancora attiva, di nazionalità italiana e anch’essa risalente al primo conflitto mondiale.
La prima granata, è stata messa in sicurezza, occultata alla vista e lasciata nella disponibilità dell’autorità della capitaneria di porto di Monfalcone in attesa dell’intervento di un apposito team del C.E.T.L.I. di Civitavecchia, unico ente nazionale autorizzato a intervenire su ordigni a caricamento chimico.
L’altra, invece, è stata trasportata in un luogo idoneo al brillamento, nel greto del fiume Torre nel comune di Medea, dove nel frattempo una macchina movimento terra, sempre dei guastatori di Udine, aveva predisposto una buca, all’interno della quale è stata definitivamente neutralizzata. La zona interessata al brillamento è stata successivamente bonificata.