Confermata la cittadinanza onoraria di Gorizia a Mussolini.
Benito Mussolini è da 100 anni cittadino onorario di Gorizia e continuerà a esserlo. Il Consiglio comunale del capoluogo isontino, infatti, ha respinto la mozione presentata da una parte della minoranza che proponeva di revocare il riconoscimento conferito al Duce nel 1924. In aula, il dibattito è stato acceso, soprattutto da parte dell’opposizione che ha parlato di “scelta imbarazzante e occasione sprecata“.
Il sindaco Rodolfo Ziberna ha parlato per l’intera maggioranza e ha criticato la mozione, definendola “pretestuosa”. “Appare evidente a tutti la pretestuosità della proposta della sinistra goriziana, che da tempo cerca di minare il percorso di coesione e collaborazione tra Gorizia e Nova Gorica. La storia, anche nelle sue pagine più buie, non può essere cancellata – ha affermato Ziberna – ma deve essere conosciuta e compresa dalle nuove generazioni affinché certi errori non si ripetano. Revocare una cittadinanza onoraria non cambierà certo il corso della storia”.
Ziberna ha poi richiamato l’importanza del contesto storico, spiegando che simili revisioni del passato rischiano di aprire la strada a un’ondata di “damnatio memoriae” contro figure storiche di ogni epoca. “Se si inizia a cancellare nomi e simboli in base al pensiero dominante, dovremmo farlo anche per Giulio Cesare, Washington, Jefferson, Voltaire, Nino Bixio e tanti altri, vuoi per violenze, schiavitù o antisemitismo. Il rischio è che ogni regime riscriva la storia secondo le proprie ideologie”.
Pur comprendendo la rimozione di simboli legati a dittatori come Mussolini, Stalin o Hitler al momento della loro caduta, il sindaco ha concluso sottolineando come questa proposta appaia “strumentale e fuorviante”, soprattutto a poche settimane dall’importante evento culturale che unirà Gorizia e Nova Gorica come Capitale europea della cultura. Dal canto loro, i proponenti hanno sottolineato che “qualcuno chiederà conto di ciò che facciamo stasera. Non scegliendo, comunque scegliamo da che parte stare“.