Ingressi e caldo torrido ma la mostra a Gorizia è un successo.
Potevano entrare solamente sei alla volta ogni mezz’ora e molti sono rimasti in fila anche per decine di minuti ma non hanno desistito. Nonostante il caldo torrido e le misure anti Covid 19, il castello di Gorizia, nell’ultimo week end, ha registrato il tutto esaurito con 131 visitatori. Un numero che, in tempi normali non avrebbe certo fatto scalpore ma che oggi segna una ripartenza sprint del monumento simbolo della città dopo la chiusura di diversi mesi dovuta all’epidemia.
Peraltro, fra i visitatori anche persone da altre regioni e dall’estero, in particolare Austria e altri paesi dell’Unione europea. Indubbiamente, la mostra su Massimilano I, appena aperta, ha rappresentato un ulteriore elemento di attrazione a dimostrare che l’epopea degli Asburgo mantiene inalterato il suo fascino. Sold out, sabato, anche per la visita guidata organizzata da Promoturismo che ha fatto conoscere la storia di Gorizia a un nutrito gruppo di turisti che, nel pomeriggio, hanno sfidato l’afa per un “viaggio” fra passato e presente della città.
“Riaprire il castello al pubblico non è stato semplice ma dovevamo farlo perché è il simbolo della città e la ripartenza passa anche da qui – rimarcano il sindaco Rodolfo Ziberna e l’assessore alla cultura Fabrizio Oreti – e il fatto che ci sia molta gente che arriva anche da fuori per visitarlo non può che farci piacere, la città si sta rimettendo in moto anche in ambito culturale e anche se lo sforzo è davvero notevole, dobbiamo proseguire su questa strada. Un grazie al personale del castello che sta dando il massimo per garantire la sua apertura”.
Secondo il sindaco e l’assessore c’è l’assoluta necessità di un forte impegno sul fronte culturale anche guardando al futuro della città. “Oggi sempre quasi di vivere in un mondo sospeso – evidenziano- ma non possiamo lasciarci travolgere dall’incertezza ed è obbligatorio guardare avanti, guardare oltre e cercare addirittura di trovare spunti positivi da questa situazione per valorizzare ulteriormente, in prospettiva, il nostro straordinario patrimonio storico. In primavera, incrociando le dita, dovremo inaugurare, finalmente, l’ascensore per il castello mentre stiamo definendo con la Soprintendenza il recupero del Bastione fiorito e dell’area che attualmente ospita il teatro tenda ma ci sono anche altre iniziative in cantiere che potrebbero dare ulteriore impulso al nostro maniero. Siamo molto ottimisti sul risultato finale della candidatura a Capitale europea della cultura ma, vada come vada, questo territorio già oggi rappresenta un unicum in Europa che siamo intenzionati a trasformare in un volano anche economico”.