Si indaga per omicidio colposo per la morte del piccolo Stefano.
A Gorizia non si è ancora spenta l’eco di dolore per la morte del piccolo Stefano Borghes. La città continua a piangere e interrogarsi sul perché del tragico incidente che, mercoledì, provocato la caduta fatale del ragazzino di 12 anni in un pozzo del parco Coronini Cronberg.
E mentre la famiglia Borghes e tutta Gorizia attendono di dare l’estremo saluto a Stefano – ancora non è nota la data dei funerali -, l’indagine per far luce sulla sua morte prosegue. Sono 14 gli avvisi di garanzia che la Procura della Repubblica di Gorizia sta notificando oggi ad altrettanti indagati, per l’ipotesi di reato di omicidio colposo. L’inchiesta, dunque, fa un passo avanti.
Secondo quanto riferisce la magistratura goriziana, si tratta di personale e responsabili del centro estivo che il dodicenne stava frequentando, e dei vertici della Fondazione Coronini-Cronberg, proprietaria della struttura. Nell’area verde, il ragazzino stava partecipando a un’attività di orienteering, inserita nel programma del centro estivo al quale Stefano si era iscritto. Poi, il volo di 30 metri all’interno di un pozzo e la tragedia. Una morte che ha lasciato scossa e attonita un’intera città.