Il dolore di Gorizia per la morte del piccolo Stefano Borghes.
Il giorno dopo, Gorizia è ancora sotto shock. La tragica morte di Stefano Borghes, il ragazzino di 13 anni precipitato per 30 metri in un pozzo nel parco Coronini Cronberg, lascia attonita un’intera città. Dopo la tragedia, è il momento del silenzio e del dolore.
Mentre prosegue l’inchiesta della Procura di Gorizia per chiarire le cause dell’incidente fatale, costato la vita a Stefano, il capoluogo isontino si stringe nel dolore. “È sempre difficile trovare le parole quando ci si trova di fronte a tragedie come questa, in cui a perdere la vita è un bambino di soli 13 anni, nella stagione più bella, fatta solo di giochi e allegria – scrive sui social, affranto, il sindaco di Gorizia, Rodolfo Ziberna -. È qualcosa che la nostra mente e il nostro cuore non possono accettare. Ogni morte fa soffrire famiglie e amici, ma questa lo fa ancora di più. A livello personale e di tutta la città, esprimo sentita vicinanza ai genitori e alla famiglia. Oltre che da sindaco, le mie sono anche le parole di un padre, non c’è peggior tragedia di vivere la morte del proprio figlio”. Ziberna ha proclamato il lutto cittadino per Gorizia.
Il parroco dell’Unità pastorale del Duomo, di Sant’Ignazio e di San Rocco e Sant’Anna, don Nicola Ban, ha inviato una lettera di vicinanza alla famiglia Borghes e a tutte quelle coinvolte nella tragedia consumatasi durante il centro estivo: “Volevamo sospendere ogni attività – ha scritto – ma per noi è importante che i ragazzi non siano lasciati soli in questo momento. Vorremmo come comunità cristiana far intuire che nel dolore c’è qualcuno che si fa vicino”.
Stefano era un giovane attivo nello sport, capace anche di essere premiato per un gesto di fair play sul campo di calcio. Così lo ricorda la Lega Nazionale Dilettanti: “Un ragazzo brillante e solare, appassionato di musica e calcio. Questo era Stefano Borghes, calciatore dell’Azzurra Gorizia, morto a 13 anni precipitando in un pozzo durante le attività di un centro estivo. Il 28 ottobre dello scorso anno, nella gara contro l’Aris – ricorda la Lnd – Stefano si era reso protagonista di un bel gesto di fair-play, rinunciando ad un facile gol per andare in soccorso del portiere avversario colpito al viso da una pallonata nel corso dell’azione. L’esempio di sportività gli era valso un premio da parte del Comitato Regionale Friuli Venezia Giulia oltre che gli applausi del pubblico presente alla partita”.
Il piccolo Stefano è morto mentre partecipava a una caccia al tesoro, legata al centro estivo che il ragazzino frequentava. Inutili i soccorsi dei vigili del fuoco di Gorizia: troppo gravi le ferite riportate nella caduta. E su tutto il Fvg è immediatamente scesa una patina di tristezza.