All’ospedale di Gorizia eseguito intervento con robot.
La chirurgia robotica entra sempre più nelle prassi delle sale operatorie. È stato effettuato nel reparto di Urologia dell’ospedale di Gorizia, infatti, il primo intervento con il robot chirurgico per eseguire una prostatectomia radicale su un paziente affetto da neoplasia prostatica. Vista la buona riuscita dell’intervento, per le prossime settimane sono previste altre due sedute operatorie robotiche per l’urologia arrivando ad eseguire gradualmente fino a 5 sedute settimanali complessive.
Oltre agli interventi urologici, grazie alla donazione dell’associazione di volontariato ‘’Solidea’’ di una sonda ecografica laparoscopica indispensabile per la demarcazione intraoperatoria del tumore, sarà possibile effettuare anche interventi di tumorectomie renali.
La chirurgia robotica.
La chirurgia robotica assistita costituisce ad oggi l’ultima evoluzione della chirurgia mininvasiva, integrando una visione 3D ad altissima definizione con un sistema di controllo degli strumenti che trascende le limitazioni della chirurgia convenzionale, consentendo l’esecuzione di interventi complessi con tecnica minimamente invasiva, offrendo a molti pazienti la migliore soluzione di trattamento chirurgico.
Il sistema stereoscopico visivo avanzato del robot è capace in primo luogo di garantire maggiore definizione ed accuratezza nella riproduzione delle immagini, nonché di ridurre significativamente l’insorgenza di affaticamento visivo e cefalea, frequenti nell’utilizzo delle colonne laparoscopiche stereoscopiche non robotiche. Ulteriore considerevole vantaggio del sistema di visione ottica robotico è rappresentato dalla gestione totale della telecamera da parte del primo operatore alla console di comando, eliminando la necessità di affidarsi ad una seconda figura per la gestione manuale della stessa, limitata da tremori, fattore stanchezza e livello di esperienza dell’assistente.
Robot come le mani del chirurgo.
L’attuale livello di tecnologia robotica permette di ottenere una manovrabilità dello strumento chirurgico paragonabile a quello proprio della mano, eliminando attivamente, mediante un fine meccanismo di compensazione elettronica, i tremori tipicamente associati all’uso dello strumento laparoscopico non robotico e consentendo di eseguire con grande precisione e velocità le suture.
La degenza solitamente è inferiore rispetto allo stesso intervento eseguito a cielo aperto, la ripresa post operatoria è molto più rapida e consente un più rapido ritorno alla vita quotidiana. Inoltre, la minore estensione delle ferite consente anche una più rapida guarigione, oltre ad un innegabile vantaggio estetico, un minore dolore e minore incidenza di complicanze.