Al via Go/N.Go international Rrr Lab promosso dal Comune di Gorizia.
Una rete di prim’ordine, che consentirà agli studenti di Gorizia di dialogare con i più rilevanti poli dell’Architettura a livello europeo, da Londra a Parigi, passando per Amsterdam, Vienna e Maribor e Graz. Una vera e propria task force di respiro internazionale che metterà la propria esperienza a disposizione degli universitari, fornendo spunti e idee che finiranno nei progetti di riqualificazione di cinque aree strategiche del capoluogo isontino.
Sono i capisaldi del nuovo laboratorio “Go/N.Go international Rrr Lab”, che nasce sulla scia dell’esperienza del primo Rrr Lab, organizzato lo scorso anno accademico grazie alla collaborazione tra il Dipartimento di ingegneria e architettura dell’Università di Trieste e il Comune di Gorizia, che ha fortemente voluto l’istituzione dello stesso laboratorio, finanziato anche per questa seconda annualità con 8 mila euro e diretto dal professor Giovanni Fraziano.
“La prima edizione di Rrr Lab è stata un successo sotto ogni punto di vista – commenta l’assessore all’Università, Chiara Gatta -, andando persino oltre gli obiettivi che ci eravamo fissati con i referenti del Dipartimento. Sono stati redatti progetti non da libro dei sogni, ma reali piani di riqualificazione seguiti passo passo dai settori Pianificazione urbanistica e Servizi tecnici del Comune, che hanno guidato gli studenti, fornendo loro documenti, indicazioni e materiali utili alla stesura degli elaborati”.
Anche grazie all’asse con la facoltà di architettura dell’Università di Lubiana, che già lo scorso anno ha preso parte attivamente all’iniziativa, sono stati intessuti in questi mesi rapporti con gli atenei di Londra, Parigi, Amsterdam, Maribor, Vienna e Graz, ma anche Stoccarda, Lisbona e Zagabria i cui professori supervisioneranno l’iter progettuale che sarà creato dai ragazzi, svolgendo il ruolo di visiting critics.
La chiave dell’edizione 2020-21 è l’internazionalità. E fin dal nome (“Go/N.Go international Rrr Lab”) il laboratorio richiama la volontà di allargare lo sguardo oltreconfine, anche sull’onda della candidatura di Nova Gorica e Gorizia come città europea della cultura 2025. Ecco allora che la prima fase prevede l’analisi del contesto urbano delle due città, con la scelta delle aree-connessioni da riqualificare. Tra queste, la zona che abbraccia la zona delle Casermette, i valichi di San Gabriele e Salcano; la zona “grigia” tra l’ex valico del Rafut e quello della Casa Rossa; l’area industriale dello stabilimento ex Carraro, tra Isonzo e Corno; l’area dell’autoporto di Sant’Andrea; la zona del ponte del Torrione a Piuma, con i possibili sviluppi in ambito ricreativo.