All’incontro tra Mattarella e Pahor a Gorizia si ascolterà Toto Cutugno.
Il presidente sloveno Borut Pahor, in vista della visita a Gorizia e Nova Gorica insieme con il capo di Stato italiano Sergio Mattarella, sceglie Toto Cutugno per il momento delle celebrazioni ufficiali.
Nell’articolato programma della giornata che si svolgerà a partire dalle 12 di giovedì 21 ottobre prossimo, infatti, in piazza della Transalpina.
Il momento clou della visita, infatti si svolgerà nella storica piazza dove i due presidenti pronunceranno i discorsi ufficiali e assisteranno al concerto che vedrà sul palco oltre un centinaio fra musicisti e cantanti italiani e sloveni che si esibiranno su testi e musiche di diversi artisti, da Paganini a Beethoven, passando per Verdi, Rossini , Smetana e Kumar.
Le note di Cutugno in Transalpina.
Ma protagonista della serata sarà anche un cantautore italiano, o meglio una sua canzone, scelta dal presidente Pahor come omaggio simbolo alle due città. Si tratta di un famoso brano, “Insieme: 1992” di Toto Cutugno che, trent’anni fa, il 5 maggio 1990, vinse l’Eurovision Song Contest in rappresentanza dell’Italia. Un testo che parla di speranza evidenziando la forza dell’Unità contro qualsiasi difficoltà. Al concerto assisterà anche una ventina di studenti, in rappresentanza delle scuole e delle Università di Gorizia e di Nova Gorica.
“Mattarella e Pahor – ha commentato il sindaco di Gorizia, Rodolfo Ziberna – sono sicuramente i migliori testimonial della volontà di rinascita di un territorio fortemente provato dalle tragedie che lo hanno visto protagonista, un territorio in cui sono racchiuse straordinarie eccellenze che potranno finalmente emergere grazie alla visibilità fornita dalla Capitale europea della cultura- ribadisce il sindaco- e questo i due Capi di Stato lo hanno capito, al punto che Mattarella ha citato Gorizia e Nova Gorizia in diversi interventi ufficiali a partire da quello augurale di fine anno. La loro presenza congiunta nelle due città, quindi, ha un grande valore, non solo simbolico perché i due presidenti lanciano, di fatto, la volata all’appuntamento con il 2025”.