L’eurodeputata Elena Lizzi alla presentazione delle iniziative di Go!2025.
“Come nella creazione dell’Unione Europea si scelse di porre le sue capitali in una terra contesa e teatro di immani tragedie, così Gorizia e Nova Gorica, che grazie alla Capitale europea della cultura chiudono definitivamente le lacerazioni del Novecento, possono candidarsi per un futuro ruolo attivo nell’integrazione europea”. Lo ha detto L’eurodeputata Elena Lizzi (Lega-Identità e Democrazia), accogliendo a Bruxelles la nutrita delegazione giunta dal Friuli-Venezia Giulia per presentare le iniziative di Go!2025. Lizzi ha dato il benvenuto all’ambasciatore d’Italia in Belgio Federica Favi, al Segretario di Stato per i rapporti tra la Repubblica di Slovenia e gli sloveni nel mondo Vesna Humar, al vicepresidente e assessore alla Cultura della Regione Friuli-Venezia Giulia Mario Anzil, al sindaco di Gorizia e Rodolfo Ziberna e al presidente del Gect Go Paolo Petiziol, per poi introdurre il concerto che la Fvg Orchestra ha tenuto al Parlamento Europeo. Un evento che grazie a PromoturismoFvg si è arricchito, al termine, anche con un ‘assaggio’ di prodotti regionali, curato dal direttore Iacopo Mestroni e il suo staff.
“Fin dalla presentazione della candidatura, nel 2019, ho intravvisto un parallelismo tra la sede europea di Strasburgo e Gorizia – ha continuato Lizzi -. Sognare non è proibito, riflettere è doveroso: proprio nella nostra terra martoriata come l’Alsazia possiamo chiedere di creare un’istituzione europea legata all’arte della diplomazia, anche in previsione di futuri allargamenti ai Paesi dei Balcani“.
“Il riconoscimento di Capitale europea della cultura consente a Gorizia di chiudere definitivamente il capitolo delle tragedie del Novecento e trasformare quello che è stato un sofferto confine in una cerniera dell’Europa. Gorizia, assieme a Nova Gorica e a tutto il loro naturale territorio, sono espressione della convivenza delle grandi culture europee – slava, tedesca e latina, ovvero sia italiana sia friulana – e possono oggi aspirare a un futuro ruolo attivo nell’integrazione europea che guarda ai Balcani”.
“Fin dal 2019, quando è iniziato il mio mandato e allo stesso tempo è stata presentata la candidatura di Go!2025, ho intravvisto un forte parallelismo tra Gorizia e Strasburgo sede del Parlamento Europeo – ha aggiunto Lizzi -. L’Unione è guidata da un asse franco-tedesco che si è saldato proprio in Alsazia, terra che nel secolo scorso è stata tragicamente contesa tra i due Paesi. Una sorte simile, per ancora più tempo, è toccata a Gorizia, ma oggi stiamo definitivamente chiudendo questo capitolo e penso che proprio Gorizia e Nova Gorica, al pari di Strasburgo, abbiano tutte le carte in regola per ritagliarsi un nuovo ruolo da protagoniste in Europa, anche ben oltre l’anno di Capitale della cultura“.