“Il riconoscimento di Capitale europea della cultura consente a Gorizia di chiudere definitivamente il capitolo delle tragedie del Novecento e trasformare quello che è stato un sofferto confine in una cerniera dell’Europa. Gorizia, assieme a Nova Gorica e a tutto il loro naturale territorio, sono espressione della convivenza delle grandi culture europee – slava, tedesca e latina, ovvero sia italiana sia friulana – e possono oggi aspirare a un futuro ruolo attivo nell’integrazione europea che guarda ai Balcani”. Lo ha detto l’eurodeputata Elena Lizzi (Lega-Identità e Democrazia), presentando al Parlamento Europeo le iniziative in vista di Go!2025, assieme al vicepresidente e assessore alla Cultura della Regione Friuli-Venezia Giulia Mario Anzil, al sindaco di Gorizia Rodolfo Ziberna e al presidente del Gect Go Paolo Petiziol.
“Fin dal 2019, quando è iniziato il mio mandato e allo stesso tempo è stata presentata la candidatura di Go!2025, ho intravvisto un forte parallelismo tra Gorizia e Strasburgo sede del Parlamento Europeo – ha aggiunto Lizzi -. L’Unione è guidata da un asse franco-tedesco che si è saldato proprio in Alsazia, terra che nel secolo scorso è stata tragicamente contesa tra i due Paesi. Una sorte simile, per ancora più tempo, è toccata a Gorizia, ma oggi stiamo definitivamente chiudendo questo capitolo e penso che proprio Gorizia e Nova Gorica, al pari di Strasburgo, abbiano tutte le carte in regola per ritagliarsi un nuovo ruolo da protagoniste in Europa, anche ben oltre l’anno di Capitale della cultura”.