FdI in consiglio comunale a Gorizia denuncia i rischi per la salute.
Più controlli agli ex valichi “per evitare che gruppi di persone, in primis i residenti in Slovenia, varchino il confine pur senza comprovate esigenze”. A chiederlo è il gruppo consiliare comunale di Fratelli d’Italia, che nell’ultima seduta dell’assemblea civica ha presentato anche un’interrogazione sul punto al sindaco Rodolfo Ziberna. L’intenzione del gruppo di Fdi è di dare all’amministrazione municipale una leva per fare pressione sul prefetto Massimo Marchesiello, affinché vengano organizzati controlli più stringenti alle frontiere.
“La situazione epidemiologica in Fvg e in particolare a Gorizia è nota, con un aumento dei contagi nelle ultime settimane che non ha risparmiato la nostra città – spiegano gli esponenti di Fratelli d’Italia -. In Slovenia, nonostante un sensibile rallentamento nelle ultime due settimane, la situazione è nettamente peggiore, visto che si registrano ancora oltre 1.200 casi di positività al Coronavirus ogni giorno: moltissimi, se consideriamo che il Paese dell’ex Jugoslavia conta poco più di 2 milioni di abitanti”.
Mentre resta vietato per i goriziani spostarsi oltreconfine (almeno fintantoché il Fvg sarà zona arancione), gli sloveni a partire dal 23 novembre possono varcare le frontiere per due ore al giorno per fare acquisti di generi di prima necessità: “Lubiana probabilmente ha adottato questo sistema in vista di misure più moderate in Friuli Venezia Giulia e in Italia – scrivono in una nota gli esponenti goriziani di Fdi – chiaramente per tentare di recuperare dall’emorragia economica causata dalla scomparsa della clientela italiana. Ma è chiaro che c’è un rovescio della medaglia sanitario che non si può sottacere: noi siamo obbligati a rispettare le regole, non spostandoci dal nostro comune di residenza, mentre uno sloveno che risiede a ridosso della fascia confinaria per due ore al giorno può spostarsi nel goriziano, senza che nessuno abbia contezza delle sue condizioni di salute”.
Per questo Fratelli d’Italia chiede un potenziamento dei controlli delle forze dell’ordine ai confini, “un deterrente contro i furbetti, per fare in modo che solamente chi è autorizzato (come i lavoratori frontalieri, gli sloveni che hanno parenti in Italia, chi sconfina per ragioni sanitarie) varchi effettivamente il confine”.