Il commento choc sulla pugile algerina Khelif.
“Questi casi possono essere risolti solo da un medico: Mengele”. E’ la frase choc dell’assessore di Gorizia, Paolo Lazzeri, della Lista Ziberna, in merito alla pugile algerina Imane Khelif, da giorni al centro delle cronache per la sua partecipazione alle Olimpiadi nella boxe femminile pesi welter.
L’atleta è finita nell’occhio del ciclone perché, in passato, era stata squalificata a causa degli alti livelli di testosterone riscontrati nel sangue. Sui social sono impazzate le critiche e le accuse, incentrate sul fatto che Khelif non sarebbe una donna. Ad alzare ulteriormente il livello dello scontro il fatto che la pugile algerina fosse stata abbinata, nel match d’esordio, all’atleta azzurra Angela Carini, che poi si è ritirata dopo appena 46 secondi.
Le scuse di Lazzeri. Ma infuria la polemica politica
Sul caso non sono mancati gli interventi politici e anche l’assessore goriziano si è inserito nella polemica, con una frase che ha immediatamente fatto discutere. Lazzeri si è scusato, sottolineando che il suo intervento “era una battuta. Se ho urtato la sensibilità di qualcuno, me ne scuso immediatamente”. Ma la polemica è tutt’altro che conclusa.
“La gravità di tale affermazione non può e non deve essere sottovalutata”, commenta Elvio De Candia, consigliere della VII Circoscrizione del Comune di Trieste della lista Russo Punto Franco. “Josef Mengele, noto come l’angelo della morte, è stato un medico nazista responsabile di esperimenti crudeli e disumani nel campo di sterminio di Auschwitz. Richiamare il suo nome in un contesto contemporaneo è un atto di profonda ignoranza storica e di grave offesa verso le vittime dell’Olocausto e l’intera umanità”.
Non bastano le scuse: chieste le dimissioni dell’assessore Lazzeri
“Alla luce di ciò, non posso accettare le scuse di Lazzeri”, prosegue De Candia. “Ritengo sia indegno di ricoprire qualsiasi carica pubblica. La sua presenza rappresenta una minaccia alla convivenza civile e ai valori democratici su cui si fonda il nostro Paese, dichiaratamente antifascista e assolutamente antinazista”.
“Faccio appello al sindaco di Gorizia Rodolfo Ziberna, al Prefetto di Gorizia Raffaele Ricciardi e a tutta la comunità politica del Friuli Venezia Giulia, affinché vengano adottati provvedimenti immediati per la rimozione di Paolo Lazzeri da qualsiasi incarico pubblico”, continua De Candia, che invoca anche l’intervento del Presidente della Regione Massimiliano Fedriga “per allontanare chi semina odio e divisioni attraverso provocazioni pericolose e ignoranti, manifestatamente naziste”.
Serve un segnale in vista di Go!2025
De Candia, poi, chiede un incontro urgente al sindaco Ziberna e al Prefetto Ricciardi “per discutere delle misure da prendere in risposta a questo grave episodio, soprattutto in vista di GO!2025, Gorizia e Nova Gorica capitali della cultura. È fondamentale assicurarsi che individui come Paolo Lazzeri non possano in alcun modo rappresentare la nostra comunità in contesti locali, nazionali o internazionali”.
“Se non ci saranno risposte – conclude De Candia – intendo presentare una denuncia in Questura, chiedendo lo scioglimento della Giunta comunale di Gorizia per infiltrazioni naziste”.