Le proteste dei residenti di Sant’Andrea a Gorizia.
Fumo nero che esce dalla centrale termoelettrica a gas, cattivi odori e rumore. E, ancora, rifiuti abbandonati sulle strade e sulle sponde dell’Isonzo, mancanza di una ciclopedonale per uscire dal centro abitato, problemi legati alla sicurezza stradale. Sant’Andrea a Gorizia è un “quartiere abbandonato e spopolato che si sta sempre più impoverendo, senza un ufficio postale, una sala civica”. Ambiente, salute e sicurezza stradale sono solo alcuni dei temi che stanno a cuore a diversi cittadini di Gorizia riunitisi spontaneamente da gennaio di quest’anno nel gruppo EkoStandrez.
“L’idea – spiegano i promotori Romana Leban, Carlo Nanut, Anna Maria Tomasich – è nata quando numerosi cittadini hanno risposto all’invito di partecipare alle pulizie della sponda alta sinistra del fiume Isonzo nei pressi di Sant’Andrea. Dialogando, è emerso che da quando non esistono più i Consigli dei quartieri, il nostro borgo è abbandonato e trascurato dalle varie amministrazioni che si sono succedute”. Non un movimento politico, tengono a precisare, ma delle persone alle quali sta a cuore l’ambiente , la qualità della vita e la sicurezza in tutti i sensi del quartiere.
Una delle prime problematiche affrontate è stata quella della centrale termoelettrica a gas. A quanto scrivono i promotori del gruppo, “lo statuto del consorzio industriale prevede il controllo e il monitoraggio della qualità dell’aria tramite l’installazione di una centralina, della quale, però, non si hanno ancora i dati. È in funzione? Da qui è nata l’esigenza di installare centraline per il controllo dell’aria con la collaborazione di Legambiente.
Dopo quella presentata nel luglio 2019 per limitare la velocità veicolare nelle vie San Michele , Tabai e Piazza Sant’Andrea, il gruppo è deciso a presentare all’amministrazione un’altra istanza, stavolta legata alla mancanza di una pista ciclopedonale per uscire dal centro abitato e raggiungere il cimitero e Sant’Anna.
Il gruppo è anche attento al problema legato alle immondizie che “ripetutamente, dopo ogni pulizia – spiegano ancora Leban, Nanut e Tomasich – vengono trovate in zona setificio e lungo le sponde dell’Isonzo”. L’auspicio è che, ora che c’è una nuova delegata “alla quale auguriamo buon lavoro – concludono i rappresentanti – , si risolvano i problemi e i bisogni del quartiere”.