Ecco la storia e il perché il Mibact ha tutelato il Duomo di Gorizia.
C’è anche la chiesa dei Santi Ilario e Taziano, meglio conosciuto come il Duomo di Gorizia, tra gli ultimi sette beni tutelati in Fvg dal Mibact. La Commissione regionale patrimonio culturale operante presso il segretariato regionale ministero per i beni architettonici del Fvg ha stabilito l’interesse storico, artistico, architettonico e culturale della chiesa goriziana.
Ma quale è la sua storia? Le origini si collocano nel Medioevo, benché diverse siano le ipotesi sull’esatta datazione e sulla successione cronologica degli edifici dedicati al culto cristiano, anticamente costruiti sul luogo dove oggi sorge la chiesa. Recenti indagini archeologiche hanno rintracciato nella zona la presenza di tombe e altre testimonianze di frequentazioni risalenti addirittura all’età del bronzo.
L’impianto planimetrico dell’attuale edificio fu realizzato fra il XV ed il XVI secolo e portò alla progressiva fusione di tre distinti corpi di fabbrica.
Alla fine del Seicento, il Secolo d’oro per la città di Gorizia, la chiesa fu interessata da un radicale rinnovamento in stile barocco, sia nell’architettura che negli altari. Successivamente, nel 1751, a seguito della soppressione del Patriarcato di Aquileia, il Duomo di Gorizia divenne sede arcivescovile e qui fu portata parte del tesoro aquileiese.
L’esterno attuale del Duomo deriva dalla campagna di restauri del primo quarto del XX secolo, su progetto di Emilio Karaman, che si concluse nel 1924.
Il decreto di tutela della Commissione regionale ha riconosciuto l’importanza del centro religioso, arricchito di preziose testimonianze storico artistiche nel corso dei secoli, per il suo interesse architettonico e per il riferimento alla storia della città. Nella stessa seduta è stata contestualmente emessa anche una prescrizione di tutela indiretta per l’area di rispetto dell’edificio per evitare che sia messa in pericolo l’integrità dell’immobile.