La manifestazione a Gorizia.
Un format nuovo che intreccia cultura, storia ed enogastromia di un territorio. Questo vuole essere “Contea. Profumi di cultura europea” che quest’anno si svolgerà durante il periodo in cui tradizionalmente Gorizia ospitava Gusti di Frontiera, l’ultima settimana di questo mese, ovvero dal 24 al 27 settembre.
Gusti tornerà nel 2021, Covid permettendo ma, nel frattempo, gustiamoci con tutti i sensi “Contea” e non è un modo di dire. La parte centrale dell’evento sarà ospitata in due aree contigue, i Giardini pubblici di Corso Verdi e Piazza Battisti in cui i sapori e i profumi dei piatti della tradizione del territorio, si intrecceranno con le parole dei tanti ospiti, fra cui Valerio Massimo Manfredi, che racconteranno storie, presenteranno libri e argomenteranno su temi di ogni genere fra passato presente e futuro.
Ma ci saranno anche rappresentazioni teatrali, concerti, danze e musiche medievali e tanti altri eventi. “La scelta era fra fare nulla o ideare e organizzare un evento a misura di Covid – rimarca il sindaco, Rodolfo Ziberna -, e noi, senza esitare un attimo, abbiamo scelto questa seconda opzione. Non possiamo né vogliamo stare fermi. Con Contea, che seguirà tutte le regole riguardanti le misure anti Covid, vogliamo ripartire dalle nostre radici per guardare al futuro con forza e determinazione. L’intenzione è di valorizzare le nostre eccellenze, in ambito storico, culturale ed enogastronomico aprendoci al nuovo, raccogliendo le gradi sfide che ci stanno di fronte. In poco tempo abbiamo messo in piedi un bel programma, con il coinvolgimento, e questo mi fa molto piacere, di operatori commerciali cittadini, ristoratori e librerie in primis, che saranno presenti con grandi piatti e con bellissime iniziative. Una cosa va ribadita: non è Gusti di frontiera ma una cosa completamente diversa”.
Particolarmente soddisfatto l’assessore alle attività produttive Roberto Sartori: “Piazza Battisti ospiterà “Il villaggio del gusto”, dove si potranno gustare i piatti solo seduti ai tavolini, – racconta – con piatti tipici e rivisitati , dagli gnocchi di susine al maialino. Ci sarà un’area che farà riferimento particolare alla Contea con una cucina sviluppata e contaminata nel corso dei secoli, dall’orzotto al collo di suino cotto nel sale ma anche i tradizionali gnocchi di patate e di pane (salati e dolci), frittate, formaggi, minestre e diversi dolci tipici Non mancheranno, certamente, i vini di Collio, Brda e del Vipava, oltre a birre agricole e artigianali. Ci sarà anche una attrezzata area show cooking all’interno della quale cuochi goriziani cucineranno e racconteranno alcuni nostri tipici piatti; dall’antipasto al dolce, passando per primi e secondi made in Contea”.
Musicisti locali, infine, accompagneranno le degustazioni con musica tradizionale e moderna. Ma ci sarà anche l’area slovena, con diverse specialità tipiche che vanno dal maialino arrosto al gulasch. Le modalità di accesso saranno le stesse dell’area Contea. Ma straordinari saranno anche i piatti preparati da ristoranti e pasticcerie che hanno aderito all’iniziativa che proporranno una loro specialità, dal frico di patate al pollo fritto, dai blecs con il gulasch alla guancia di maiale con patate in tecia. Insomma occasioni impedibili per guastare una cucina che non ha pari.
Due tende, la “Mainardo” e la “Dama Bianca”, ai Giardini pubblici, ospiteranno, invece, gli appuntamento culturali. “Avremo il già annunciato Valerio Massimo Manfredi – spiega l’assessore alla cultura, Fabrizio Oreti- ma anche lo storico medievalista, Angelo Floramo. E non si parlerà solamente di storia ma saranno presentati anche libri di ricette, sempre collegate al nostro terriero e su avariati altri temi. Il bello è che ci saranno anche diverse iniziative davanti alle librerie cittadine che esporranno anche bancarelle in una sorta di “Viaggio fra mille e mille libri”. Inoltre, sarà presente anche un accampamento medievale, sempre ai giardini e il gruppo del “Danzar gioioso”. Insomma non sarà una manifestazione ingessata e inquadrata ma un po’ anarchica, intesa come senso di libertà pur nelle regole, che inquadra bene il nostro periodo storico”.