Le due associazioni di Gorizia valutano la nuova ciclabile.
“Se finalmente possiamo vedere il compimento di una pista ciclabile nel tratto riqualificato di corso Italia è anche vero che si tratta comunque, e ancora, di una sperimentazione. Certo è un primo passo per la redistribuzione degli spazi urbani in linea con i principi della mobilità sostenibile, ma vi sono diverse criticità nel complesso dell’operazione”.
Questa la prima valutazione della Fiab e di Legambiente Gorizia sulla nuova pista ciclabile realizzata dall’amministrazione comunale del capoluogo isontino in corso Italia che ora è diventata una strada a senso unico.
“Questa ciclabile – spiegano le due associazioni – confidiamo possa invogliare i goriziani ad usare di più la bici, in sicurezza. Porterà benefici all’ambiente, alla salute e al portafoglio. Invoglierà i cittadini a fare anche acquisti in centro, con tranquillità, facendo uso della bici”.
A questi benefici Fiab e Legambiente però, contrappongono il tema della sicurezza. “Consideriamo pericolosa – proseguono – la contestuale presenza dei parcheggi accanto alla ciclabile, sia per il noto problema di apertura delle portiere, sia per motivi di sicurezza laddove sono già stati segnalati rischi legati al passaggio dei mezzi di soccorso e degli autobus e manca anche di visione estetica del Corso. Difficile poi fare valutazioni in un periodo anomalo come quello della pandemia quando né le scuole né le attività produttive sono completamente ripartite”.
Le due associazioni pongono anche la questione relativa al piano del traffico per Gorizia. “Continua gravemente a pesare – accusano – la mancanza di una visione generale dettata dal piano urbano del traffico che ribadiamo essere fermo al 2005 e deve essere aggiornato per legge ogni due anni. In più l’assenza di un più ampio piano per la mobilità urbana sostenibile e del piano per la mobilità ciclabile”.