Si chiede un tempestivo intervento statale e regionale.
Confartigianato continua a monitorare l’aumento dei costi energetici e le cifre mai viste che stanno raggiungendo le ultime bollette di energia elettrica e gas. Quello che Confartigianato chiede è un intervento statale e regionale tempestivo. Da Gorizia arrivano diversi suggerimenti: in primo luogo serve un abbattimento del costo della materia prima energetica e un aumento del credito d’imposta (non meno del 50% per gas ed elettricità, intanto fino al 30 giugno 2023), nonché un tetto al costo dell’energia a livello nazionale. Fondamentale, secondo quanto riportato da Confartigianato, investire soprattutto sulle fonti rinnovabili.
“Dopo un luglio pesantissimo in termini di costi energetici – spiega Ariano Medeot, Presidente di Confartigianato Imprese Gorizia – ci ritroviamo oggi con le bollette di agosto con ulteriori aumenti. A questo poi si aggiunge l’avvicinarsi della stagione fredda che si preannuncia inevitabilmente molto calda sul fronte delle bollette. Peraltro – continua il Presidente – anche il recentissimo ‘incidente’ avvenuto al gasdotto Nord Stream inevitabilmente inciderà sugli aumenti tariffari. Il periodo che andremo ad affrontare, metterà ulteriormente in difficoltà le nostre imprese e le nostre famiglie, già stremate per i pesantissimi costi già sostenuti fin qui”.
Prosegue il Segretario Generale Marco Gobbo: “Una situazione che non migliorerà e che peraltro segnala un aumento dell’incidenza del costo dalla fornitura energetica per le piccole e medie imprese passata da una media del 12,5% del totale dei costi aziendali del 2021 al 26,1% di quelli del 2022 (al momento), di fatto più che raddoppiandoli. In attesa di capire gli interventi che il nuovo Governo saprà, e potrà, mettere in campo su questo fronte – continua – le imprese si affidano a buon senso e resilienza cercando di ridurre l’uso di illuminazione e aria condizionata e del riscaldamento e, dove possibile, efficientando gli impianti, sperando, anche così, di superare il difficile momento senza conseguenze definitive”.
In questo contesto è significativa l’iniziativa messa in campo dalla Regione con lo stanziamento di 40 milioni di euro a fondo perduto attraverso l’ultima manovra di assestamento finalizzata ad allentare la pressione a cui le aziende regionali sono sottoposte a causa della congiuntura socioeconomica. Il 12 ottobre verrà avviato per le micro, piccole e medie imprese del Friuli Venezia Giulia il bando attraverso cui ottenere ristori regionali a fondo perduto da mille a duemila euro per compensare, almeno in parte, il caro bollette.
Non da ultimo, Confartigianato auspica ad aggregare imprese, famiglie e altri soggetti per autoprodurre energia pulita e ridurre così i costi energetici.