La giunta ha confermato ufficialmente Cardiologia a Gorizia e a Monfalcone.
Come aveva annunciato ieri l’assessore Riccardo Riccardi, la Giunta regionale ha deliberato che la
presenza della cardiologia verrà garantita sia all’interno dell’ospedale di Monfalcone sia in quello di Gorizia. Inoltre, entro la fine dell’anno, Asugi individuerà il luogo dell’isontino
in cui troverà sede l’Unità di terapia intensiva cardiologica.
Nella seduta di stamattina, infatti, è arrivato il documento che ufficializza la decisione. “Il provvedimento – spiega Riccardi – innanzitutto modifica una precedente delibera nella quale si andava a razionalizzare il sistema, concentrando le degenze cardiologiche all’interno di un
solo nosocomio. Un altro aspetto contenuto nella delibera approvata oggi riguarda l’Unità di terapia intensiva cardiologica che, secondo gli standard, deve avere un bacino di 150mila abitanti”.
“Pur non raggiungendo l’area dell’isontino questa soglia, noi riteniamo invece che uno dei due ospedali debba poter ospitare al suo interno la Utic, nel rispetto del decreto ministeriale 70 emanato nel 2015. Ricordo che quest’ultimo provvedimento venne emanato da un governo di centro sinistra, la stessa area politica che ora in Regione contesta questo tipo di decisione, peraltro contenuto in una delibera della Giunta regionale nel 2014″.
L’assessore ha evidenziato poi che la Regione attenderà entro la fine dell’anno da Asugi una proposta organizzativa in cui si stabilisca con precisione dove l’Unità di terapia intensiva cardiologica debba trovare spazio. L’indicazione verrà condivisa con il sistema professionale, che garantisce le condizioni di funzionamento delle strutture a beneficio dei cittadini.
“Spesso le dialettiche che si consumano nella politica o nelle anticamere degli organismi che pensano di dover decidere le cose, piazze comprese, viaggiano a velocità diverse dai cittadini – ha concluso Riccardi -. Buona parte degli isontini, in condizioni di criticità e di acuzie, ricevono già risposte dalla struttura hub di Cattinara, perché la presenza dell’emodinamica in quel centro garantisce profili di sicurezza maggiore“.