Incontro tra sindaco di Gorizia e le sigle sindacali alla Transalpina.
La piazza della Transalpina ha fatto da sfondo all’incontro fra i sindaci di Gorizia, Rodolfo Ziberna e Nova Gorica, Klemen Miklavic e i rappresentanti del consiglio sindacale interregionale Friuli Venezia Giulia – Slovenia nell’ambito delle celebrazioni per il primo maggio.
L’incontro tra i comuni.
Ai due primi cittadini è stato presentato un appello sottoscritto da Cgil, Cisl, Uil, Zsss e Ks90 in cui , riconoscendo il grande lavoro svolto in questi anni dalle due amministrazioni “che ha portato alla realizzazione del Gect e ha permesso di ottenere il titolo di Capitale europea della cultura – si legge – si auspica nel quadro delle importanti iniziative in preparazione per l’anno 2025, venga prevista una specifica attenzione al contributo del lavoro e dei lavoratori frontalieri allo sviluppo socioeconomico e culturale di questa area”.
Festa del primo maggio anticipata a Gorizia e Nova Gorica, l’abbraccio in piazza
I sindaci hanno assicurato che ogni azione svolta dai due Comuni è mirata a migliorare anche le condizioni economiche dei cittadini che vivono a cavallo del confine e ad accrescere le opportunità lavorative. “La capitale europea della cultura– ha ribadito Ziberna- dovrà rappresentare in questo senso un formidabile volano occupazionale e, più in generale, punterà sicuramente alla crescita anche economica di tutta l’area”.
Da parte delle organizzazioni sindacali, durante l’incontro nella storica piazza goriziana, l’appello è stato quello allo “stop alle discriminazioni sul lavoro transfrontaliero. Se è vero che sono state adottate misure che lo hanno parzialmente tutelato – hanno spiegato i sindacati -, è anche vero che la mobilità di frontiera ne ha pesantemente risentito. Il Consiglio Interregionale Cgil Cisl Uil Zsss Ks90 auspica pertanto un pieno ritorno alla libera circolazione”.
È stato proprio questo il lavoro transfrontaliero il tema centrale dell’iniziativa di oggi, attraverso la quale i sindacati hanno voluto sottolineare “le questioni più rilevanti che hanno penalizzato e continuano a penalizzare diritti e tutele dei lavoratori transfrontalieri, in particolare in materia di smart working, trattamento dell’assegno di famiglia, oltre ad altre annose questioni relative alle prestazioni sociali, assistenziali e al trattamento fiscale”.