Lo striscione contro le Baby Gang.
“Fermiamo le Baby Gang”: recita così lo striscione apparso sul cavalcavia di Gonars. Appeso dagli attivisti di Lotta Studentesca Friuli Venezia Giulia, lo striscione richiama l’attenzione su un tema sempre che nelle ultime settimane è diventato sempre più pressante nella nostra Regione.
La maxi rissa alla stazione di Pordenone, insieme agli altri recenti avvenimenti a Udine, Trieste e Gorizia, hanno messo in allarme le principali città del Friuli Venezia Giulia sul problema delle baby gang, con la Regione che ha annunciato uno studio approfondito sul fenomeno della violenza giovanile.
“Ci troviamo davanti l’ennesimo fallimento della tanto desiderata integrazione dei figli di immigrati nati in territorio Italiano, parliamo di giovani cresciuti senza un’identità e che poi finiscono nel solito circuito: risse, spaccio, furti e violenze – hanno spiegato gli attivisti di Lotta Studentesca – . Ed in mezzo a tanta ipocrisia, non ci si rende conto che sono proprio gli italiani a pagarne le conseguenze, perché costretti magari a non girare in certe zone la sera, visto che frequentate da delinquenti e spacciatori, come già succede in molte altre città“.
“Le risposte della politica le sappiamo a memoria: magari aumenteranno i controlli nelle stazioni e nei centri urbani, ma chi commette i reati sarà sempre impunito o ,comunque, con una pena irrisoria, che gli permetterà di tornare a piede libero. L’abbiamo visto fin troppe volte questo copione. La risposta delle istituzioni deve essere ferma: niente ius scholae o decreti insegnamento, che posso o solo favorire fenomeni del genere, ma più sicurezza, con conseguenze per chi commette reati e più aiuti ai nostri giovani, che in certi casi non riescono nemmeno a pagare i libri necessari per l’anno scolastico”, conclude Lotta Studentesca Friuli Venezia Giulia.