Salvò la bambina da sotto le macerie del terremoto.
Un’esperienza di quelle che rimangono impresse nella mente e nel cuore, di quelle in cui si legano disperazione, solidarietà, speranza, al punto che dopo quasi 50 anni, il desiderio di voler incontrare quella bambina friulana salvata dal terremoto del 1976 e ormai donna, rimane grande; una speranza, quella di ri-incontrarla, affidata ai social.
Sulla pagina facebook di Gemona del Friuli, infatti, è apparso un accorato appello di una donna, Nunzia Apicella, il cui padre era militare al tempo del sisma e aiutò i friulani in quei drammatici giorni post tragedia: “Mio padre nel 1976 ha fatto servizio di leva tra Udine caserma Cavarzerani e Tricesimo. Quell’anno ci fu un terribile terremoto con tantissime vittime, mio padre con gli altri commilitoni cercavano di aiutare la popolazione“.
“Fecero un salvataggio dopo qualche giorno dalle scosse a Gemona: riuscì a salvare una bimba da sotto le macerie perché la sua nonna le aveva fatto scudo con il suo corpo. Avrà più o meno 50 anni adesso, ma non so altro”.
E l’uomo, passati tanti anni, ora spera di poterla vedere nuovamente: “Mio padre me lo racconta sempre ed il suo desiderio più grande e quello di poterla incontrare una volta. Qualcuno potrebbe aiutarmi? Sarebbe sicuramente un dono per il mio papà, lui per quel salvataggio ha guadagnato una medaglia e vorrebbe condividerla con la sua “bimba” udinese come la chiama lui. Grazie x qualsiasi cosa riusciate a fare”.
Tantissime le persone che si sono mobilitate, ricordando quei momenti drammatici, ma anche la tanta solidarietà ricevuta e cercando di metterla in contatto con qualche referente degli Alpini che possa aiutarla, nella speranza che la donna friulana possa riabbracciare il suo salvatore.