Il decimo raduno del battaglione Alpini di Gemona.
Gli alpini sono un punto di riferimento importantissimo per la comunità friulana e gemonese, sempre presenti, soprattutto nei momenti di difficoltà, a partire dal terremoto, e questo è un legame che viene sempre confermato con eventi come il raduno odierno, ma che merita anche nuove iniziative per riportare i giovani a voler indossare in prima persona il cappello con la penna nera. È la riflessione che l’assessore regionale alle Finanze Barbara Zilli ha espresso in occasione del decimo raduno del battaglione Alpini di Gemona che oggi è entrato nella sua giornata cruciale.
Il motto del battaglione ‘mai daur’ – questo il concetto che è stato evidenziato dalla rappresentante della Giunta – è un richiamo a guardare il futuro essendo pronti ciascuno di noi a svolgere al meglio e in ogni momento il proprio dovere.
L’assessore, che ha consegnato una targa celebrativa da parte del governatore del Friuli Venezia Giulia, ha rilevato nel suo intervento come gli alpini rappresentino una grande famiglia, capace di raccogliere le differenze di culture, di estrazione, di parlate e di provenienze, in un amalgama all’insegna dei valori che la montagna detta, a partire dal rispetto, dalla solidarietà, dalla partecipazione e dal coraggio. Motivo per cui si è alpini per sempre.
Il corteo delle penne nera, dopo il ritrovo nel piazzale Bertagnolli, con l’omaggio al cippo che ricorda il presidente dell’Ana ideatore dei cantieri alpini del dopo-terremoto, è sfilato fino alla caserma Goi-Pantanali, dove le autorità hanno pronunciato i loro discorsi. Nell’occasione l’area addestrativa della caserma è stata intitolata ad Alberto Goi, medaglia d’oro al Valor Militare. Il raduno si è concluso con una mostra di veicoli militari.