La mostra su Leonardo nel Castello di Gemona.
“Un’occasione importante per valorizzare la zona pedemontana del Friuli e rilanciare Gemona e il Gemonese attraverso una proposta culturale di alto respiro, restituendo alla comunità e al pubblico parte del castello che è stato parzialmente distrutto dal terremoto del 1976, e che rappresenta l’ultima porzione della città ricostruita”.
L’assessore regionale alla Cultura, Tiziana Gibelli, ha commentato così l’inaugurazione della mostra “Il Friuli al tempo di Leonardo”, allestita nell’edificio delle ex carceri del Castello di Gemona e inaugurata con l’intervento del critico d’arte Vittorio Sgarbi.
Gibelli ha evidenziato l’impegno della Regione e del Comune per questo evento che ricade nel cinquecentenario del genio leonardesco e che costituisce un elemento di richiamo culturale, ma anche turistico, per l’intero Friuli Venezia Giulia.
Riprendendo quanto già detto dal sindaco Roberto Revelant, Gibelli ha sottolineato che la riapertura di parte del Castello è stata possibile soltanto per la collaborazione proattiva della soprintendente Simonetta Bonomi e grazie alla sua disponibilità è stato possibile ospitare la suggestiva mostra che chiude Leonardo500 in FVG in stretto legame con il territorio.
Il critico Sgarbi ha sottolineato come la mostra si proponga di ridare identità alla città secondo il modello della ricostruzione. “Il Castello – ha detto – è oggi il simbolo dell’avvio verso il completamento della ricostruzione”.
La mostra si compone di testi, esiti di ricerche, ma anche di un’esperienza audiovisiva immersiva attraverso le riproduzioni di affreschi di Gianfrancesco da Tolmezzo e di Piero Fuluto e di un soffitto della chiesa di San Giovanni, affrescato da Pomponio Amalteo, da reperti archeologici, e dalla tela di Cima da Conegliano della Madonna con Bambino. Parti della mostra saranno condivise con l’Università di Chicago, dove insegna il curatore della rassegna, Daniele Macuglia.
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