L’esame di maturità nelle scuole di Gemona.
L’aria non era quella che si respirava negli scorsi anni. L’esame di maturità, ai tempi del coronavirus, è ben altra faccenda da quella “solita”. Ma dopo tanta ansia, e molto studio, la “liberazione” per essersi lasciati alle spalle questo impegno è stata grande, anche a Gemona. Quali le sensazioni di chi ha sostenuto, o si accinge a farlo, la tanto attesa (e temuta) prova?
AL VIA OGGI GLI ESAMI DI MATURITÀ IN FRIULI.
“Penso sia andata bene” racconta Azzurra Burelli, di Rive d’Arcano, studentessa dell’indirizzo socio-sanitario dell‘Isis Raimondo D’Aronco di Gemona. “Il mio esame è cominciato alle 9.30. L’emozione era davvero tanta – prosegue -. Ho presentato un elaborato sui problemi legati all’alcolismo e da lì la discussione è partita, toccando altri temi come, per esempio, la violenza sulle donne”. Anche lei, come tutti gli studenti, ha dovuto fare i conti negli ultimi mesi con video lezioni e aule chiuse. “È stata dura, troppe relazioni e compiti da svolgere: ci tenevano impegnati fino a sera, senza dimenticare i problemi di connessione alla Rete – aggiunge Azzurra -. Nell’ultimo mese, però, c’è stata maggiore organizzazione e le cose sono andate meglio”. Nelle scorse settimane, in vista della prova di oggi, lo studio si è fatto più intenso e ieri c’è stata una full immersion per il ripasso finale: “L’esame è stato più semplice di quanto pensassi, anche se la vecchia maturità te la “godevi” di più. Ora – conclude Burelli – penserò alla mia prossima carriera universitaria”.
Tommy Picco, di Venzone, ha incassato i complimenti della commissione. “Posso dire che è un onore averli ricevuti da professori così in gamba. Lo dico senza piaggeria: sono stati molto comprensivi negli scorsi mesi e ci hanno mantenuti “in allenamento” al meglio per sostenere la prova odierna” dice con un sorriso. Con oggi, ha concluso il percorso all’indirizzo Amministrazione, finanza e marketing all’Isis “Magrini Marchetti”. Lui, però, non proseguirà gli studi: nel suo futuro c’è la carriera militare. “Lo scorso anno, con le buste e tutte le incognite collegate, mi sarei sentito a disagio a sostenere l’esame di maturità. Troppe incognite. Meglio la formula di quest’anno. Sono partito da un elaborato riguardante Ungaretti, per poi legarmi alle altre materie”. È stato complicato? “Le interrogazioni sono state della “giusta” difficoltà. Ho cominciato a prepararmi da inizio maggio e la didattica a distanza non è stata una passeggiata: tra lezioni e compiti, è stata dura”.
Chi, invece, sosterrà domani la prova è Agata Grillo, di San Daniele, frequentante il corso dedicato alla moda al D’Aronco. “Sono un po’ agitata – confida – ma è tutto sotto controllo. Tra 24 ore vedremo. Il format d’esame di quest’anno non mi dispiace, è meglio di quello vecchio”. Anche a lei, la didattica a distanza ha provocato qualche “scompenso”. “Ha cambiato tutti i rapporti tra alunni e docenti, c’era tensione per la situazione non facile, ma alla fine abbiamo trovato professori disponibili e comprensivi. L’ho vissuta, tutto sommato, abbastanza bene”. Domani presenterà alla commissione il suo progetto relativo a un abito, corredato da disegno, scheda tecnica e moodboard. “Partiremo da qua per poi sviluppare tutte le altre materie dell’indirizzo. Dal pomeriggio di oggi – conclude Agata – comincerò il ripasso definitivo”.