I formaggi locali, la passione di tre donne e 110 anni di storia: la rinascita della latteria di Godo

La nuova gestione della latteria di Godo.

Una storia tutta al femminile quella della latteria di Godo, acquistata ad agosto 2018 da una dipendente della precedente gestione di Giandomenico Padoin: Silvia Pittini, originaria proprio della borgata di Godo. Al progetto si sono aggiunte Morena Meneghini e Francesca Contessi, legate tra loro da una forte amicizia. Sono tre donne, dai 33 ai 37 anni che rappresentano un’importante iniziativa sia giovanile che femminile sul territorio gemonese.

Silvia Pittini aveva già affiancato il precedente gestore, per poi prendere la decisione di acquistare l’attività quando è stata chiusa da Padoin. La presenza della latteria di Godo quest’anno compie 110 anni. “Credevamo in un’attività che non doveva scomparire, proprio perchè è ormai un pilastro della borgata e dell’intera Gemona. Tutte e tre siamo innamorate del nostro territorio e crediamo nel valore del km0 e del cibo prodotto a livello locale”, sottolinea Contessi.

La latteria lavora latte crudo non pastorizzato anche 6 giorni su 7 arrivando ad un totale di circa 180 quintali. “Abbiamo scelto il latte crudo proprio perchè non altera il sapore del formaggio e ogni formaggio nasce quindi diverso. Il sapore del latte deriva anche dal benessere animale, che è il nostro principale mezzo di valutazione per i nostri fornitori, che sono tutti locali e si trovano tra Buja e Gemona“, spiega Pittini.

Con la collaborazione di un’altra donna, Ilaria Franceschini, esperta di cucina, è stato scritto un libro di ricette, “Le ricette di Gôt” consultabile in latteria. Il prodotto tipico della latteria è il formadi frant con l’aggiunta di numerosi ingredienti quali fichi, olive, noci, pistacchi e, in lavorazione, il formadi frant con la lavanda. Contessi conclude: “Spero che la nostra attività tutta al femminile sia un esempio per molte donne che fin troppo spesso credono di non avere le facoltà o il tempo per aprire un’attività”.