La nuova comunità residenziale potrà ospitare fino a sei persone.
Inaugurazione oggi a Gemona del Friuli per la nuova Comunità residenziale di via della Cella che, garantendo un’assistenza h24, può accogliere fino a sei persone dai Centri di salute mentale di Gemona e Tolmezzo.
“La nuova Comunità residenziale di Gemona del Friuli, che abbraccia anche l’area di Tolmezzo, è una struttura innovativa per la salute mentale, nata da un partenariato pubblico-privato – ha spiegato l’assessore alla Salute Riccardo Riccardi – . Questa esperienza valorizza un modello di sanità territoriale in grado di affrontare le crescenti forme di disagio e di dipendenza, puntando sulla libertà, l’inclusione e l’autonomia delle persone. L’Amministrazione regionale intende continuare a investire in questa direzione, nella convinzione che non sia più sostenibile un sistema interamente incentrato sulle attività ospedaliere, complessivamente sovradimensionato nella risposta all’acuzia ma insufficiente nella risposta alla cronicità, un fenomeno che caratterizza il periodo che stiamo vivendo“.
Questa casa per l’autonomia, gestita dalla Cooperativa Itaca che è proprietaria dell’immobile, rientra all’interno delle esternalizzazioni che hanno come oggetto l’affidamento di servizi relativi alla realizzazione di progetti terapeutici riabilitativi personalizzati a favore di persone in carico ai Centri di salute mentale del Dipartimento Dipendenze e Salute mentale (Ddsm) dell’Azienda sanitaria universitaria Friuli centrale (Asufc).
“Un esempio innovativo della sanità di prossimità”.

“L’esperienza basagliana è stata una grande conquista di questo Paese – ha sottolineato Riccardi -. Si tratta di un modello che, con la chiusura degli ospedali psichiatrici, ha vinto la propria battaglia ma oggi è chiamata a nuove evoluzioni di quell’esperienza in funzione di un bisogno che continua a cambiare e che ha bisogno di soluzioni innovative come quella di Gemona del Friuli”.
“Proteste di piazza, petizioni e flashmob in difesa, a priori, di alcuni settori ospedalieri – ha aggiunto l’assessore – molto spesso sono frutto di letture semplicistiche e di scarsa conoscenza dei complessi meccanismi di funzionamento del nostro sistema sanitario. Queste iniziative finiscono per rallentare quel processo di trasformazione di un’organizzazione che, se guardiamo in particolare al tema della fragilità, non è più coerente con i bisogni oggi dirompenti nella nostra società”.
Nel corso del suo intervento l’esponente della Giunta Fedriga ha ricordato come le risorse economico-finanziarie oggi a disposizione non siano infinite. “Nonostante il Friuli Venezia Giulia sia una delle regioni italiane che investe di più in salute – ha precisato -, con grande spirito di responsabilità dobbiamo fare le scelte migliori sulla base degli strumenti che abbiamo a disposizione. Per utilizzare al meglio le risorse va fatta un’analisi critica e puntuale sugli attuali meccanismi di spesa, considerando con grande attenzione l’interesse generale molto più importante della particolarità di alcune resistenze”.
“La casa per l’autonomia di Gemona del Friuli è anche la migliore risposta a chi parla di esternalizzazione e privatizzazione della sanità. Si tratta invece – ha detto Riccardi in conclusione – della dimostrazione di quanto sia strategica l’alleanza fra soggetti pubblici e privati che fanno rete per offrire soluzioni efficienti, con standard di qualità elevati e in tempi rapidi, mettendo sempre la persona al centro”.