La Cineteca del Friuli acquista Palazzo Gurisatti.
La Cineteca del Friuli acquista lo storico Palazzo Gurisatti di Gemona, stabilendovi così in modo permanente la propria sede.
Risalente al XV secolo, nel primo periodo del dominio veneto (iniziato nel 1420), l’edificio era stato gravemente danneggiato dal terremoto del 6 maggio 1976 e con le successive scosse di settembre aveva subito il crollo del tetto, della preziosa facciata con trifora in stile gotico fiorito e di gran parte degli interni. Dopo la ricostruzione negli anni ’80 affidata dalla Sovrintendenza all’impresa Clocchiatti, che ha smontato il palazzetto pietra per pietra ricostruendolo poi secondo le più moderne esigenze antisismiche, a partire dal 1995 la Cineteca ha provveduto – previo accordo con la Parrocchia e in cambio del comodato d’uso – alla risistemazione degli interni, incaricando l’architetto Enrico Melchior dei lavori, conclusi nell’autunno 1997.
La scadenza del contratto di comodato d’uso viene cancellata il 21 ottobre scorso attraverso il perfezionamento dell’atto di compravendita stipulato dal presidente Livio Jacob il 22 luglio di quest’anno, che ha chiesto ed ottenuto dalla Banca Civibank (filiale di Gemona) un mutuo di 250.000 euro.
Nella Cineteca, attualmente, viene offerto un importante servizio di valorizzazione del patrimonio cinematografico regionale fondato su progetti di ricerca, promozione e restauro: studenti, storici ed appassionati di cinema hanno a disposizione una collezione continuamente aggiornata che conta 27.000 fra libri e opuscoli di cinema, un migliaio di riviste storiche e correnti, 30.000 film (di cui la metà disponibili al prestito), e oltre 20.000 fra manifesti e locandine.
Dal 1997 le collezioni si sono molto ampliate e così le attività e gli spazi della Cineteca, che dal 2009 gestisce anche il Cinema Teatro Sociale e può vantare un deposito climatizzato (Archivio Cinema), inaugurato a marzo 2008 e situato nella zona artigianale di Gemona tra i monti Brancot e San Simeone e il Tagliamento. L’Archivio Cinema è volto alla conservazione dei film fra i più all’avanguardia in Europa ed è collegato ad un laboratorio impiegato per la digitalizzazione di pellicole di ogni formato.
L’esordio della Cineteca del Friuli in campo produttivo avviene nel 2005, con l’uscita del reportage televisivo “I sentieri della gloria”, che ha ricondotto Mario Monicelli nelle località del Friuli dove nel 1959 aveva girato il suo antiretorico affresco “La grande guerra”. Tra i fondi più importanti costituiti dalla Cineteca è presente anche la collezione archivistica Alexander Walker e i fondi dedicati a Dante Spinotti, Mario Quargniolo, Augusto Genina, Siro Angeli e Chino Ermacora.