Il film “Wonderful losers – A different world” di Gemona.
ll ciclismo non è solo quello dei campioni: questo si evince nel film “Wonderful losers – A different world“, in proiezione al Cinema Sociale di Gemona i prossimi giorni. Dietro a loro, infatti, molto più numerosi, pedalano i gregari, i portatori d’acqua, i “servitori”, coloro che sacrificano la carriera personale per aiutare i leader della loro squadra a vincere le gare.
A renderli protagonisti, portando alla ribalta un universo escluso dalle cronache sportive e sconosciuto alla gran parte del pubblico, ci ha pensato il regista lituano Arunas Matelis con un racconto capace di coinvolgere tutti, non solo gli appassionati delle due ruote.
Dopo aver raccolto premi in giro per il mondo – ai festival di Varsavia, Minsk, Tallin, Trieste Film Festival, Ulju Mountain Film Festival, Kendal Mountain Film Festival – ed essere stato il candidato lituano agli Oscar come Miglior film in lingua straniera e Miglior documentario, Wonderful Losers è arrivato nelle sale della nostra Regione, a Trieste, a Gorizia e al Cinema Sociale di Gemona – al momento unica tappa nell’udinese – dove la Cineteca del Friuli in collaborazione con Asd Orbike lo presenta sabato 9 marzo alle 20.30, domenica 10 e lunedì 11 marzo alle 19.30.
Il regista ha seguito i “magnifici perdenti” durante il Giro d’Italia del 2014, svelando regole e gerarchie del ciclismo professionistico che si fondano sullo spirito di squadra e sulla generosità di chi corre per gli altri, come il siciliano Paolo Tiralongo, che nella sua lunga carriera ha aiutato a vincere campioni quali Contador, Nibali e Aru; o il canadese Svein Tuft, ripreso sulle montagne ad allenarsi tra la neve; o il lombardo Daniele Colli, la cui carriera è stata segnata da gravi incidenti e malattie. Ci sono anche non ciclisti, medici e soccorritori che assistono i corridori, spesso in condizioni molto difficili, come il leggendario medico del Giro d’Italia Giovanni Tredici e i suoi due collaboratori, i rianimatori Massimo Branca e Elena Della Valle, unica donna medico del Giro.
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