Matteo Pittana ha perso la vita nell’auto finita nel Ledra a Gemona.
Matteo Pittana, il 20enne che ha perso la vita nell’auto finita nel Ledra a Gemona lo scorso 19 febbraio, sarebbe morto per le lesioni dovute all’impatto e non per annegamento. Questi i primi risultati dell’autopsia eseguita ieri dal medico legale Carlo Moreschi, incaricato dalla Procura di Udine.
La vettura coinvolta, una Bmw Serie 3, è uscita di strada, superando il ponticello su via della Turbina, finendo nel canale, con un volo di 13 metri. Assieme a Matteo, sull’auto c’erano un 20enne di Osoppo (il probabile conducente della macchina) e un 20enne di Trasaghis (il passeggero anteriore), entrambi sopravvissuti all’incidente.
Matteo si trovava invece sul sedile posteriore, allacciato alle cinture di sicurezza, ma purtroppo per lui non c’è stato nulla da fare. L’autopsia ha rivelato gravi lesioni agli organi interni, indicando che sarebbe deceduto a causa di un’emorragia provocata dalle ferite conseguenti all’impatto dell’auto contro l’argine in cemento del canale. Per le risultanze definitive, però, si attende la relazione del medico legale. Durante gli accertamenti sono stati presenti anche i periti di parte.
Sul fronte legale, la constatazione che il giovane sia morto per impatto potrebbe portare a mitigare o far cadere l’aggravante dell’omissione di soccorso nei confronti dei due amici. Dalle prime ricostruzioni e dai racconti dei testimoni, infatti, pare che i due ragazzi, una volta riusciti a uscire dalla Bmw, abbiano vagato a lungo prima di incrociare i carabinieri, raccontando di aver fatto il bagno nel Tagliamento, senza menzionare l’incidente. A breve, il pm dovrebbe firmare il nullaosta per la sepoltura del giovane.